Thailandia. Liberi dalla grotta: Hollywood vuole fare un film sull’incredibile storia dei ragazzini

Thailandia, Hollywood vuole girare un film sulla storia dei 12 ragazzini imprigionati nella grotta. Lʼattenzione mediatica sulla storia dei baby-calciatori salvati dalla grotta non si spegne. La Fifa li vuole ai Mondiali e sulla loro storia cʼè il progetto di un museo interattivo
A Hollywood stanno già pensando di fare un film sulla storia dei 12 ragazzini thailandesi salvati dalla grotta dopo 18 giorni passati nelle viscere della terra. I produttori americani erano nei pressi del cunicolo di Tham Luang mentre i sommozzatori si immergevano per tirare fuori i baby-calciatori e le ambulanze li trasportavano in ospedale a sirene spiegate.
Come riporta Tgcom, c’è la Fifa che li ha invitati alla finale dei Mondiali (dove non potranno ovviamente andare). Ma in tanti, tantissimi, chiedono tranquillità per i “cinghialotti” usciti dalla loro prigione sotterranea dove si è temuto il peggio. “Questi ragazzi non sono eroi – dice Narongsak Osottanakorn, il governatore della provincia di Chiang Rai, la zona dove si trova la grotta Tham Luang -. Hanno avuto un incidente e sono finiti sotto i riflettori, seguiti per giorni dal mondo intero. Ma sono solo ragazzi. Lasciamoli tranquilli. Hanno bisogno di riprendersi dopo questa terribile esperienza e devono tornare a scuola”. Difficile, però, che l’attenzione mediatica che si è accesa intorno al loro caso si spenga facilmente. Nella località sperduta nella giungla dove c’è la grotta diventata la loro prigione, tra i primi ad arrivare, insieme ai soccorsi, c’erano proprio alcuni produttori cinematografici.
Managing director di Pure Flix (studio cinematografico con sede in Arizona), Michael Scott, che vive in Thailandia per tre mesi all’anno, non si è lasciato scappare l’occasione e ha subito raggiunto la grotta, ha detto ai giornalisti di immaginare “un importante film di Hollywood” interpretato da superstar e ha già raccolto decine di interviste e racconti sul posto. Ma si pensa anche a un museo interattivo dove si progetta di ricostruire l’atmosfera vissuta dai ragazzi, i giorni della prigionia e quelli del ritorno alla vita. Insomma, sarà difficile che quei 12 ragazzini possano tornare in fretta a una vita normale.

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