Rissa sfiorata nell’assemblea Pd, Pigliaru: “Basta divisioni, in gioco il destino del Pd non delle correnti”

«Serve subito un dibattito ampio, libero e molto partecipato per capire e per agire, e serve ora - ha detto Pigliaru -. Se serve, il mio contributo è a disposizione di chiunque condivida la necessità e l'urgenza di un dibattito sui contenuti (sui contenuti, non sulle persone: questa è la vera urgenza oggi)»
«Ho partecipato a una bellissima manifestazione, il Sardegna Pride. Non ho partecipato, per scelta, all’assemblea regionale del Pd, perché sapevo che si sarebbe risolta in conflitti, contrapposizioni, personalismi, senza alcuno spazio per parlare di problemi reali, di soluzioni, di proposte». A dire la sua sulla turbolenta assemblea del Pd sardo di Abbasanta in cui l’ex governatore Renato Soru e Siro Marroccu sarebbero stati sul punto di venire alle mani, è il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru.
«Chi crede e spera, come me, che il Pd sia molto più e molto meglio di ciò che si è visto nel disastro di Abbasanta, si faccia sentire, ora – prosegue Pigliaru -. Non c’è tempo da perdere. Il Pd si salverà e rimarrà il cuore di una proposta riformista se sarà in grado di aprire un vero, diffuso dibattito per capire come possiamo contrastare il crescente consenso raccolto da forze politiche della destra populista, per lavorare urgentemente sulla nostra proposta politica, su come riprendere il dialogo con chi abbiamo deluso, capendo a fondo le ragioni di quella delusione».
«Dobbiamo farlo, questo dibattito, liberamente, senza schemi e senza schieramenti, lontano dai luoghi formali (Congresso incluso) – continua il governatore – in cui prevalgono sempre logiche di schieramento, conflitti dannosissimi, misurazioni esasperate del peso di ognuno. Qui non sono in gioco i destini di quella o questa corrente, qui è in gioco il Pd, nostro bene comune».
«Serve subito un dibattito ampio, libero e molto partecipato per capire e per agire, e serve ora – conclude Pigliaru -. Se serve, il mio contributo è a disposizione di chiunque condivida la necessità e l’urgenza di un dibattito sui contenuti (sui contenuti, non sulle persone: questa è la vera urgenza oggi)».

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Elezioni in Sardegna: sette comuni al voto l’8 e 9 giugno, ecco quali

Sette comuni saranno chiamati alle urne solo i comuni interessati al rinnovo degli organi di governo per cause diverse dalla scadenza naturale del mandato: ecco quali
Con la pubblicazione sul Buras del decreto firmato dalla presidente Alessandra Todde, è stata ufficializzata la data delle prossime elezioni amministrative in Sardegna, come stabilito dalla Giunta regionale.
Le votazioni per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali si svolgeranno domenica 8 e lunedì 9 giugno, in concomitanza con il referendum. L’eventuale turno di ballottaggio, laddove necessario, si terrà domenica 22 e lunedì 23 giugno.
Saranno chiamati alle urne solo i comuni interessati al rinnovo degli organi di governo per cause diverse dalla scadenza naturale del mandato: si tratta di Nuoro, Oniferi, Monastir, Cardedu, Goni, Soleminis e Luras.

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