Abbasanta, rissa sfiorata tra Renato Soru e Siro Marroccu all’assemblea del PD

Si è sfiorata la rissa all'assemblea regionale del Pd, ennesima riunione convocata ad Abbasanta per decidere il nuovo leader del partito in Sardegna dopo le dimissioni del senatore Giuseppe Luigi Cucca. La divisione tra le correnti, che in questi mesi ha paralizzato i dem isolani, è esplosa nei primi tre quarti d'ora, quando si è trattato di verificare il numero legale. Come riferisce l'Ansa, urla e spintoni tra l'eurodeputato Renato Soru (sua la componente soriana) e l'ex senatore Silvio Lai (area Popolari-Riformisti). Ma ad andare vicinissimi al 'contatto' vero e proprio sono stati lo stesso Soru e l'ex parlamentare Siro Marroccu.
Abbasanta, rissa sfiorata tra Renato Soru e Siro Marroccu all’assemblea del PD.
Si è sfiorata la rissa all’assemblea regionale del Pd, ennesima riunione convocata ad Abbasanta per decidere il nuovo leader del partito in Sardegna dopo le dimissioni del senatore Giuseppe Luigi Cucca. La divisione tra le correnti, che in questi mesi ha paralizzato i dem isolani, è esplosa nei primi tre quarti d’ora, quando si è trattato di verificare il numero legale. Come riferisce l’Ansa, urla e spintoni tra l’eurodeputato Renato Soru (sua la componente soriana) e l’ex senatore Silvio Lai (area Popolari-Riformisti). Ma ad andare vicinissimi al ‘contatto’ vero e proprio sono stati lo stesso Soru e l’ex parlamentare Siro Marroccu.
Neppure il tempo di iniziare che l’assemblea del Pd per scegliere il nuovo segretario in Sardegna è già finita, con reciproche accuse, liti e urla. Dopo una lunga procedura di identificazione dei partecipati aventi diritto di voto, con spintoni e duri faccia a faccia tra l’area di Renato Soru da una parte e i Popolari-riformisti di Fadda-Cabras dall’altra, la presidente dell’assemblea Laura Pulga ha annunciato la mancanza del numero legale e ha sciolto la riunione.
Servivano 81 presenti, 78 invece quelli contati dalla presidente. Diversi i soriani che non hanno firmato. Il vice presidente dell’assemblea Dino Pusceddu ha quindi chiesto ai presenti di votare per una seconda verifica, “visto che la presidente – ha chiarito – è quasi scappata con i fogli di firma, un fatto che non ci consente di fare una verifica puntuale del numero legale”. La strada per la ricerca di un nuovo leader in Sardegna è ora tutta in salita e non si esclude il commissariamento dai parte dei vertici romani del partito.
Il numero legale non è stato raggiunto e quindi l’assemblea si è dovuta sciogliere, ma oggi non è un giorno normale era il trentesimo giorno dalle dimissioni del segretario Cucca e se entro 30 giorni non si elegge il nuovo segretario si rimette la palla al partito nazionale che nomina un commissario e al più presto si fa il nuovo congresso. Quindi da oggi parte il processo congressuale delle primarie”.
L’eurodeputato Renato Soru, commentando quanto accaduto all’assemblea regionale del Pd, con una rissa quasi sfiorata – che ha visto Soru tra i protagonisti – e polemiche sulla verifica del numero legale. “Certo lo spettacolo di oggi non è stato edificante – ammette l’ex governatore – non si capisce per quale motivo questi vecchi dirigenti del Pd hanno così paura di dare la parola agli elettori, simpatizzanti e militanti del partito. Non si capisce per quale motivo qualunque cosa succeda anche davanti a un crollo, anche davanti a un distacco dall’opinione pubblica, anche davanti a dei mutamenti culturali importanti in Italia, in Sardegna l’unica cosa che conta è continuare a controllare questo partito.
Penso, invece, che alla fine ci sia una base solida di tante persone che vogliono fare politica, che guardano alla politica con rispetto e che magari sono stanchi ed anche estremamente amareggiati, come di fatto lo sono anch’io, ma che vogliono continuare a guardare la politica fuori dalle tribù, fuori dagli schemi di potere e fuori dalle cristallizzazioni del passato”. Soru auspica che la giornata di oggi, dove è risultata “evidente la frattura”, possa essere anche il momento di “ripartenza con persone nuove, senza padroni di questo partito perchè questo non è un partito padronale è un partito che appartiene a chi lo vota”.

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Soru: “Sbagliato non dialogare con il Movimento cinque stelle”

L'ex governatore della Sardegna ed ex segretario regionale del Pd Renato Soru interviene con decisione sull'attuale dibattito politico nazionale, incentrato sulla possibile formazione di un governo di intesa tra il suo partito e il Movimento cinque stelle.
L’ex governatore della Sardegna ed ex segretario regionale del Pd Renato Soru interviene con decisione sull’attuale dibattito politico nazionale, incentrato sulla possibile formazione di un governo di intesa tra il suo partito e il Movimento cinque stelle. L’attuale europarlamentare lo fa con un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna. Per Soru – che ricordiamo fu pesantemente attaccato dai grillini dopo la condanna per evasione fiscale subita in primo grado poi ribaltata in appello con l’assoluzione – non dialogare con i pentastellati sarebbe un grave errore.
È sbagliata l’idea che gli elettori ci abbiano votato per fare opposizione – ha detto Soru -. Siamo in un sistema parlamentare proporzionale. Chi sta in Parlamento ha il dovere di discutere e confrontarsi e, se è possibile, trovare le basi comuni per far fare dei passi avanti al Paese. Il Pd è diviso, come lo sono la Lega e Forza Italia. L’intera società italiana è divisa e frantumata. In questo contesto trovo sbagliato dire che non si debba parlare con i 5 Stelle. Conosciamo i loro problemi di democrazia interna, il loro linguaggio aggressivo, ma hanno ragione quando parlano di sobrietà della politica, di tutela dell’ambiente e della riduzione delle spese militari, di lotta agli sprechi e delle periferie».

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