Ecco la nuova installazione dello scultore cagliaritano Bruno Meloni, che possiamo ammirare grazie alle immagini di Daniela Pinna accompagnate da un esplicativo post che riportiamo perchè davvero esaustivo del significato dell’opera.

Foto Daniela Pinna

“È giunto dal mare, naufrago sulle coste cagliaritane. Con fatica si è arrampicato lungo le alte mura della città. Stremato, cerca di issarsi sul parapetto, di scavalcarlo. La salvezza è a un passo, dentro la fortezza. Che farà? Che faremo?  Il nuovo arrivato ci guarda, e noi guardiamo lui. Sulle braccia, sul dorso, ha tatuato il marchio dell’appartenenza: Crociera Ecce Homo“.

Foto Daniela Pinna

Un’opera che farà, così come la precedente “Verità va cercando” (ve lo ricordate? L’uomo volante sempre sulla terrazza del Bastione Santa Croce), riflettere e discutere e che, come spesso accade con le produzioni artistiche di Bruno Meloni, lascerà di sicuro un segno. Se non è questo il significato dell’arte…

Lo scatto del nostro lettore, Cristian Mascia, immortala due delle strane creature che da anni ormai, “vivono” nella nostra città: creature in ferro, leggere e quasi immateriali, opera dell’artista cagliaritano Bruno Meloni.

Bruno Meloni, 58enne, ha studiato al liceo classico Dettori, poi si è laureato in Ingegneria e oggi si occupa in particolare di ristrutturazioni. Ed è un artista. Ma la sua non è un’arte rinchiusa nei musei: le sue opere sono sparse per la città. 

Il suo regno è Castello: le sue opere si possono ammirare nel giardino sotto le mura, al Ghetto degli ebrei, in facoltà di Architettura, al Bastione Santa Croce (dove si trovava “Libertà va cercando”, la criticatissima scultura che raffigurava un uomo sospeso) e nella facciata di un’abitazione in via Santa Croce, dove è stato realizzato lo scatto.