Notte di fuoco a Villacidro. Tre le auto coinvolte nei roghi. Due gli episodi sui quali stanno indagando i carabinieri della compagnia di Villacidro. Pare, a una prima ricostruzione, che i due incendi non abbiano nessun legame tra loro.

Foto Fabio Orrù

A fuoco due auto nella notte. Incendi quasi sicuramente dolosi. Come riporta un post della pagina Villacidro info, il paese è sotto scacco di alcuni teppisti che periodicamente incendiano le auto per strada. Questa volta è toccato a Fabio Orrú e Marisa Muntoni. Al loro risveglio, questa mattina, l’amara sorpresa: le loro utilitarie rovinate dalle fiamme appiccate senza motivo apparente da ignoti.

Fabio Orrù ha ritrovato la sua Fiat Panda parcheggiata in via Vittorio Emanuele pesantemente danneggiata dalle fiamme. L’altra auto, una Dacia Daster di proprietà di Marisa Muntoni, è stata incendiata in via Tuveri, provocando lievi danni a una Citroen C1 parcheggiata nelle immediate vicinanze. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Villacidro.

Un’atmosfera intima e vibrante ha avvolto ieri il Conservatorio di Cagliari durante il concerto di Patty Pravo, icona intramontabile della musica italiana, che ha scelto il capoluogo sardo come tappa del suo tour. Ma prima ancora che le luci si abbassassero e la voce inconfondibile di Nicoletta Strambelli riempisse la sala, un messaggio è stato diffuso al pubblico: niente telefoni, niente foto o video durante lo spettacolo.

Patty Pravo a Cagliari, foto condivisa dalla cantante

Un appello semplice, ma potente. Un invito a scollegarsi dai dispositivi per connettersi davvero con la musica, con l’artista, con l’emozione del momento. E Patty Pravo, che da sempre ama il contatto diretto con il suo pubblico, ha scelto di unirsi a quella sempre più ampia schiera di artisti che chiedono rispetto per il presente, per il tempo condiviso, per lo spazio sacro del live.

Il gesto, ormai sempre più diffuso, riaccende una riflessione necessaria: i telefoni durante i concerti sono diventati una distrazione costante, per chi guarda ma anche per chi ascolta. Trovarsi davanti qualcuno che filma per interi minuti, con lo schermo sollevato sopra la testa, spezza la magia e impone agli altri spettatori un filtro digitale tra sé e la scena.

Eppure, nonostante il fastidio diffuso, non riusciamo a farne a meno. È il riflesso di un’epoca in cui l’esperienza non sembra esistere davvero se non è documentata. Ma cosa perdiamo nel frattempo? Forse proprio l’essenza dell’evento: la musica, la voce, le emozioni in presa diretta.

Quella di Patty Pravo, dunque, non è una semplice richiesta tecnica, ma un atto d’amore per la musica e per il pubblico: “Godetevi l’attimo”, sembra dire, “perché è unico e irripetibile”. Un invito prezioso, soprattutto in tempi in cui la memoria viene affidata più allo storage del telefono che al cuore.