Zona franca, turismo e continuinità territoriale, necessità di arginare l’emorragia di giovani sardi costantemente in fuga da un’isola che sembra incapace di dare loro un valido ventaglio di opportunità: questi i temi su cui si è espresso il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, ospite a Selargius per la tavola rotonda “Sardegna, la sfida dell’Insularità e della competitività”, promossa dall’europarlamentare Salvatore Cicu, il gruppo Ppe e Forza Italia, alla cui fondazione contribuì lo stesso Tajani. Presenti gli esponenti di numerose associazioni di categoria, produttori locali e una nutrita rappresentanza di selargini e non, che per l’occasione si sono raccolti nello spazio del Teatro Civico di Selargius.

Il sindaco di Selargius, Gigi Concu

Interrogato  sui temi previsti dall’incontro poco prima dell’inizio dei lavori, il Presidente Tajani si è espresso anzitutto sul rapporto fra Europa e Sardegna. «Credo sia necessaria una strategia ampia, complessiva, che non valuti i problemi analizzandoli singolarmente», ha affermato Tajani. «Non si può prescindere dal dialogo con Roma. La Sardegna è una regione competitiva, non è possibile che perfino le Baleari possano contare su una maggiore continuità territoriale. L’augurio è che il governo italiano da questo punto di vista si svegli».

Spazio anche al tema di una zona franca integrale, proposta già sostenuta dal centrodestra, la cui percorribilità appare fattibile al Presidente del Parlamento Europeo, ma che «è una proposta che deve necessariamente partire dall’iniziativa del governo e da uno studio sulla fattibilità». Interrogato invece sul destino del centrodestra, argomento particolarmente caldo in vista delle ormai prossime elezioni regionali, Tajani si è detto sicuro: «Il centrodestra può vincere soltanto se unito e così farà. E Forza Italia, come le è naturale, sarà ancora leader. Gli stessi amici della Lega hanno ottenuto parte dei loro risultati nell’isola grazie al sostegno del partito»

Pungente l’eurodeputato Cicu, che non ha perso l’occasione di rimarcare il valore della destra locale, la quale «governa da ormai quindici anni Selargius, sicuramente non senza motivo».

Pomodori e Campidano: un connubio inscindibile di un’eccellenza tipica di questo territorio.

Così come inscindibile è il rapporto dei sardi con un’azienda della zona che ha standardizzato (tra le prime) la lavorazione delle conserve di pomodoro: la Casar di Serramanna.

Queste foto, pubblicate sulla pagina Facebook dell’azienda campidanese, raccontano di un passato che in tanti (e soprattutto in tante) ricordano benissimo. Centinaia di donne nelle fabbriche di Serramanna alle prese con la preparazione di pelati, concentrati e passate. Una preziosa testimonianza delle origini della grande industria alimentare nell’Isola.