(VIDEO) Migranti: “Hotspot in Libia? Rifiutiamo categoricamente”. Il vicepresidente libico gela Salvini

«Rifiutiamo categoricamente la proposta circolata in ambito europeo di realizzare campi per migranti in Libia: non è consentito dalla legge libica» ha detto il numero due di Tripoli durante la conferenza stampa congiunta con il capo del Viminale.
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Il ministro degli Interni Matteo Salvini si trova oggi a Tripoli, in Libia, per parlare di immigrazione con il governo libico. Al centro dell’incontro l’idea di Salvini di dare vita a un hotspot migranti nel Paese maghrebino. Su tale ipotesi però, le risposte del vicepresidente libico Ahmed Maiteeq non sono state però particolarmente accondiscendenti.
«Rifiutiamo categoricamente la proposta circolata in ambito europeo di realizzare campi per migranti in Libia: non è consentito dalla legge libica» ha detto il numero due di Tripoli durante la conferenza stampa congiunta con il capo del Viminale.
Per Salvini di contro gli hotspot in Italia «sarebbero un problema per l’Italia e per la Libia stessa perché i flussi della morte non verrebbero interrotti». «Noi abbiamo proposto centri di accoglienza posti ai confini a Sud della Libia – ha spiegato il segretario della Lega in un tweet – per evitare che anche Tripoli diventi un imbuto, come l’Italia».
In diretta da Tripoli conferenza stampa con il vicepremier libico Ahmed Maitig.
Posted by Matteo Salvini on Monday, 25 June 2018
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Asinara, l’assessore Spanedda: “La Regione vuole restituire all’isola un futuro degno della sua storia”

“Si parla spesso dell’Asinara come di un luogo abbandonato, bloccato da vincoli e burocrazia – afferma Spanedda – ma oggi abbiamo l’occasione di voltare pagina, con responsabilità e consapevolezza del suo straordinario valore ambientale, storico e strategico”.
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L’Asinara non può più essere considerata un’isola dimenticata. Lo ribadisce con forza l’assessore regionale agli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda, che rilancia l’impegno della Regione Sardegna per un rilancio concreto e sostenibile di uno dei luoghi più iconici del Mediterraneo.
“Si parla spesso dell’Asinara come di un luogo abbandonato, bloccato da vincoli e burocrazia – afferma Spanedda – ma oggi abbiamo l’occasione di voltare pagina, con responsabilità e consapevolezza del suo straordinario valore ambientale, storico e strategico”.
Il nodo, sottolinea l’assessore, resta la gestione dei beni trasferiti alla Regione in seguito alla dismissione da parte dello Stato: “Si tratta, nella maggior parte dei casi, di immobili in condizioni fatiscenti. Per anni abbiamo fatto fronte alle criticità utilizzando fondi regionali, e ora – grazie alla Conservatoria delle Coste – è stato stanziato un primo intervento da 5 milioni di euro per il recupero di alcune strutture”.
Ma la svolta, secondo Spanedda, passa soprattutto da un rinnovato dialogo istituzionale. “Nei mesi scorsi abbiamo attivato un tavolo con tutti i soggetti coinvolti nel futuro dell’Asinara. Ora chiediamo la riconvocazione del tavolo: è fondamentale che gli enti locali possano realmente utilizzare i beni che sono stati loro assegnati”.
L’obiettivo, chiarisce l’assessore, è chiaro: restituire all’Asinara un futuro all’altezza della sua storia e della sua bellezza. “Ma – conclude – serve anche la piena collaborazione dello Stato. Solo con un’azione condivisa sarà possibile costruire un progetto duraturo e rispettoso dell’unicità di quest’isola”.

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