“A noi servono donne, non maschi mancati”: rifiutata per un posto di lavoro perchè lesbica
Roma, non viene assunta perché lesbica: "Ci servono donne, non maschi mancati". Protagonista del terribile episodio discriminatorio una ragazza che si era candidata per un lavoro durante lʼEstate romana
“Facciamo appello a tutte le istituzioni, al fine che attivino politiche contro le discriminazioni sul lavoro, perché come dimostra questo caso spesso le persone lesbiche, gay e trans, non riescono neanche ad accedere al mondo del lavoro”. Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, commenta così l’ultimo episodio di discriminazione sessuale sul lavoro registrato a Roma. Protagonista, suo malgrado, una ragazza romana candidatasi per un impiego all’interno di uno stand di una manifestazione del programma di Estate romana, rifiutata perché lesbica.
Come riporta il Tgcom, a rendere pubblico l’episodio, come detto, il Gay Center. La giovane si sarebbe vista respingere l’assunzione nel corso di una conversazione via chat, quando le sarebbe stato detto: “A noi servono donne, non maschi mancati. Ti presenti come donna, ma hai l’aspetto da maschio”. La ragazza aveva risposto ad un annuncio di lavoro riguardante lo stand di tiro al bersaglio nell’ambito di Lungotevere in Festa 2018.
“Riteniamo molto grave quanto è avvenuto – le parole di Marrazzo, responsabile tra l’altro del numero verde Gay Help Line 800713713 – non si possono discriminare le assunzioni di dipendenti in base all’orientamento sessuale, come da art. 3 a del Decreto Legislativo n. 216 del 9 luglio 2003. Pertanto richiediamo alla sindaca Raggi di revocare la licenza dello stand”.
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Distrutta da un incendio doloso l’auto dell’avvocata che difende Luigi Pinna, supertestimone nel caso Zuncheddu
Il contesto di questo attacco è stato enfatizzato dalla recente notizia, resa pubblica dalla stessa avvocata, riguardante l'esclusione di Luigi Pinna dall'avviso di garanzia per calunnia.
L’incendio doloso dell’auto dell’avvocata Alessandra Delrio a Sassari, che assiste Luigi Pinna nelle vicende legate al caso Beniamino Zuncheddu, ha suscitato grande preoccupazione. La Mini della professionista è stata data alle fiamme in via IV Novembre, una via centrale e residenziale del quartiere San Giuseppe, nelle prime ore del mattino. Gli investigatori e i vigili del fuoco hanno confermato che l’incendio è stato causato dall’uso di liquido infiammabile da parte di ignoti.
Il contesto di questo attacco è stato enfatizzato dalla recente notizia, resa pubblica dalla stessa avvocata, riguardante l’esclusione di Luigi Pinna dall’avviso di garanzia per calunnia. Pinna è l’unico sopravvissuto alla strage di Sinnai del 1991 e si era costituito parte civile nel processo, assistito proprio dall’avvocata Delrio. La strage aveva causato la morte di Gesuino Fadda, del figlio Giuseppe e di Ignazio Pusceddu, e Beniamino Zuncheddu era stato inizialmente ritenuto responsabile.
Tuttavia, come è noto, la Corte d’appello di Roma ha emesso un verdetto di piena assoluzione per Zuncheddu. Il clamoroso quanto sacrosanto ravvedimento giudiziario, ha sollevato dubbi sulla testimonianza di Pinna, che in passato aveva riconosciuto Zuncheddu come l’assassino, ma che successivamente aveva ritrattato questa identificazione, sostenendo di essere stato influenzato da un poliziotto che gli aveva mostrato la foto di Zuncheddu.
Gli inquirenti ora indagano per trovare i colpevoli dell’attentato incendiario contro l’avvocata Delrio che ha pubblicato su Facebook la foto del veicolo distrutto dalle fiamme, raccogliendo la solidarietà di molti amici e conoscenti.
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