Bastione e Castello come “promenade dell’abusivismo e del contraffatto”
Castello invaso dagli ambulanti abusivi. Interrogazione del consigliere comunale dei Riformatori, Raffaele Onnis: "Nel centro storico è vietata qualsiasi tipo di licenza, anche provvisoria, di conseguenza sono tutti abusivi"
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Il Castello invaso dagli ambulanti abusivi. Interrogazione del consigliere comunale dei Riformatori, Raffaele Onnis.
“Qual è il commerciante privilegiato che non gradirebbe esporre la propria merce nel sagrato della nostra Cattedrale, crocevia di tutti i crocieristi che visitano la nostra città. Circa un anno fa avevo già denunciato la questione e in quell’occasione mi fu garantito dalla Giunta che la situazione si sarebbe affrontata e risolta in modo radicale.
Per contro, a distanza di un anno si rileva che il fenomeno è tutt’altro che risolto, ma al contrario sta dilagando nel resto del quartiere storico. Infatti, oltre al sagrato della cattedrale, adesso gli ambulanti invadono anche la terrazza del bastione Saint Remy, trasformandola in una promenade dell’abusivismo e del contraffatto.
L’occupazione del suolo pubblico e il commercio ambulante in città sono regolamentate da precise disposizioni e consentite solo attraverso apposite concessioni rilasciate dagli uffici delle Attività Produttive. Nel centro storico è vietata qualsiasi tipo di licenza, anche provvisoria, di conseguenza sono tutti abusivi. Ritengo sia doveroso contrastare questo fenomeno, per rispetto nei confronti di chi quotidianamente svolge la propria attività di commerciante osservando le regole ed affrontando immense difficoltà che il loro lavoro comporta. Il fenomeno dell’occupazione del suolo pubblico e del commercio abusivo in città è dilagante e fuori controllo. Le vie del centro sono sotto assedio e le azioni di contrasto sono sporadiche e insufficienti.
Con un’interrogazione chiedo al Sindaco:
– per quale motivo non siano ancora stati presi dei provvedimenti risolutivi
– quali siano le soluzioni che intenda mettere in atto per fronteggiare questa grave situazione, restituire il giusto decoro dei luoghi e garantire il rispetto delle regole”.
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Luigia Mercalli, 110 anni, perla di Sardegna, è tra le dieci persone più longeve d’Italia

Originaria di Carloforte, dove è nata il 17 febbraio 1915, Luigia rappresenta oggi la donna più longeva della Sardegna.
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Luigia Mercalli, conosciuta affettuosamente come Lisetta, ha raggiunto a febbraio scorso il prestigioso traguardo dei 110 anni, e, questo dicembre è entrata di diritto tra le dieci persone più longeve d’Italia. Originaria di Carloforte, dove è nata il 17 febbraio 1915, Luigia rappresenta oggi la donna più longeva della Sardegna.
Insegnante per 46 anni, ha dedicato la vita all’educazione, iniziando con economia domestica, contabilità e merceologia, per poi passare all’educazione tecnica. Trasferitasi a Cagliari nel 1951, ha lasciato un segno indelebile nella comunità scolastica, diventando un punto di riferimento per generazioni di studenti.
Lucida, elegante e sempre sorridente, Lisetta ha condiviso con chi le ha fatto visita scorci della sua lunga esistenza, fatta di momenti felici ma anche di difficoltà straordinarie. Ha vissuto due pandemie – l’influenza “spagnola” e il Covid – e gli anni durissimi della Seconda Guerra Mondiale, durante i bombardamenti del 1943 a Carloforte, quando si prese cura dei feriti e vegliò su chi non ce l’aveva fatta.
“Mi sono sposata a 36 anni, con Luigi Quaquero, senza la c”, precisa con il consueto garbo Luigia, che oggi continua a incarnare forza, vitalità e tempra straordinaria. Le immagini della signora, firmate dal fotografo Pierino Vargiu, ambasciatore della longevità in Sardegna, catturano la grazia e la vivacità di un’ultracentenaria che continua a essere simbolo di eleganza e memoria storica della sua terra.
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