Una troupe televisiva brasiliana, stanziata all’Orlando Resort e incuriosita dall’evento della settimana scorsa (al quale era presente anche il demografo belga Poulain), ha deciso di fare un salto al Zona Blu Bar a Villagrande per scoprire il segreto della longevità ogliastrina. 

Sonia Striccialu, una dei quattro titolari, è stata intervistata. “Qual è l’elisir di lunga vita?” Si chiede il mondo intero scoprendo la percentuale di centenari presente nel paesino. La risposta pare essere sempre la stessa: uno stile di vita sano, molta attività fisica e alimentazione regolare. I cibi fatti in casa, il senso di comunità, la genetica… in realtà tanti sono gli elementi che giocano in favore, quelli che tengono in vita a lungo e in buona salute.

Zio Michelino Scudu, 100 anni il prossimo gennaio, ha tenuto banco dialogando con la troupe – erano presenti anche italiani – e mangiando prosciutto da un tagliere servito dal Zona Blu Bar. Alla domanda dell’intervistatore se facesse o meno male mangiare il lardo così, Michelino ha risposto che no, al massimo avrebbe fatto male non mangiarlo. L’intera troupe ha poi gustato  le prelibatezze ogliastrine.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.