La conferenza stampa più attesa della stagione del Cagliari inizia in un clima teso. Il DS Carli, così come già successo nel momento delicato del campionato, è chiamato a togliere le castagne dal fuoco. Carli si scusa per l’assenza del presidente Giulini che non sta bene e domani ha anche un impegno di lavoro. Evidentemente più importante della squadra, una risposta che in parte accende la sala stampa che intuisce che le risposte definitive sul futuro del Cagliari sono ulteriormente rimandate.
Carli inizia sviando sul caso allenatore. Tutto si deciderà lunedì prossimo in un incontro tra il direttore sportivo e il presidente Giulini. Il ds però è schietto e non si nasconde sugli obiettivi. La sua idea di Cagliari è di una squadra propositiva e che attacca mentre i rossoblu in stagione hanno sofferto troppo spesso il gioco degli avversari. Non solo critiche però e la porta per un futuro targato Diego Lopez non è del tutto chiusa. Anche perché secondo il ds va dato merito all’allenatore di aver guidato mentalmente il gruppo in maniera perfetta nelle ultime tre gare.
Ma quindi i tifosi cosa si devono aspettare per la prossima stagione? Carli non vuole sentir parlare di obiettivi in classifica. Nel calcio secondo il ds è importante ragionare e progettare prima di ipotizzare qualcosa. Il Cagliari dovrà ripartire dall’entusiasmo visto nell’ultima in casa con l’Atalanta perché la conquista più grande dei ragazzi non è la salvezza ma aver recuperato il legame con il pubblico.
Il mercato del Cagliari come sarà? È una domanda ricorrente in sala stampa ma Carli non fa nomi. Arriveranno giocatori che sanno fare gioco, un aspetto mancato quest’anno. Ma verranno anche confermati giocatori importanti, come Pavoletti. E Barella? Io lo terrei dice Carli ma senza dare certezze sul futuro del talento rossoblu.
Una chiosa sull’allenatore, in caso di partenza di Lopez meglio Ventura o De Zerbi (due dei nomi circolati in queste ore)? Qui Carli lancia una stoccata vera e propria: voi preferite un bello spaghetto al dente al pomodoro o una minestra riscaldata. L’importante è attaccare e divertire. Insomma, rivoluzione doveva essere e rivoluzione non è stata. Il futuro del Cagliari è ancora incerto.
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