Simon Yates vince la nona tappa del Giro d’Italia 2018, 225 chilometri da Pesco Sannita al Gran Sasso d’Italia. Il britannico si conferma leader della corsa con merito nel terzo arrivo in salita della corsa rosa dopo Etna e Montevergine, battendo e staccando numerosi avversari. Tra questi anche Fabio Aru che può dire addio anche quest’anno all’obiettivo di vincere il Giro: il villacidrese ha perso presto contatto dai migliori ed ha cercato di limitare i danni arrivando comunque ad oltre un minuto di ritardo.
CRONACA.
Il primo centinaio di chilometri permettono a ben 14 corridori di scattare via e ritrovarsi in vantaggio anche di 8′. Sulla prima salita di giornata verso Roccaraso si staccano con uno scatto importante Masnada, Berhane e Ballerini, ma l’azione è subito coperta dai colleghi di giornata quando si superano gli 80 km all’arrivo. Dietro il gruppo lascia fare in attesa di arrivare all’ascesa di Calasco che metterà a dura prova le gambe di tutti i migliori. Con l’inizio della salita, il team Astana si mette a tutta per cercare di ridurre lo svantaggio e dare un forcing che scremi il gruppo maglia rosa, a seguire c’è il Team Sky di Froome mentre Aru rimane coperto per evitare problemi.
A 24 km dalla fine, una serie di scatti premia la forza di Masnada, Brambilla, Visconti, Boaro, Cherel e Carty, anche se il vantaggio è di appena 3’25”. Masnada dopo poche pedalate si libera dei colleghi e prova a cercare la vittoria di tappa, dietro il Team Astana continua la sua azione e Aru sente la fatica, finendo nelle parti meno nobili del gruppo e tentando di difendersi quanto possibile per non crollare. Boero si lancia alla caccia di Masnada ma appena la salita si fa un poco dura, decide di cedere. Tra i migliori si scatena la bagarre: Pozzovivo comanda il plotone, seguono Yates, Pinot, Chaves e Carapaz. Si staccano invece in modo irrimediabile Froome e Aru, in particolare il sardo non ha al suo fianco la propria squadra e deve agganciarsi al Team Sky.
Masnada non ce la fa più e viene ripreso. Ciccone e Pozzovivo provano a staccarsi ma non vi riescono, riesce invece ad uscire dal guscio la maglia rosa Simon Yates che vince la tappa in solitaria davanti a Pinot e Chaves. Molto bene Formolo sesto, mentre anche Dumoulin perde diversi secondi dal leader della corsa. Il crollo di Froome e Aru è verticale, entrambi perdono più di un minuto e in classifica generale scivolano ad oltre due minuti di svantaggio (2’27” per il britannico e 2’36” per il villacidrese, che ora è quindicesimo).
Ad attendere i corridori c’è un giorno di riposo, prima che martedì la carovana vada a correre la tappa più lunga del Giro, da Penne a Gualdo Tadino. La prossima settimana la UAE Emirates dovrà ragionare su nuove strategie per permettere ad Aru di togliersi qualche soddisfazione in questa competizione ormai persa.
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