Giro d’Italia: a Caltagirone vince Wellens, ancora in chiaroscuro la tappa di Fabio Aru
Tim Wellens della Lotto-Soudal è il vincitore della quarta tappa del Giro d'Italia, da Catania a Caltagirone. La prima in Italia dopo la partenza da Israele. Aru è sembrato in palla all'inizio della corsa ma nella salita finale ha patito un po' da alcuni dei diretti rivali.
Tim Wellens vince la quarta tappa del Giro d’Italia, da Catania a Caltagirone,la prima in Italia dopo la partenza da Israele. Sulle rampe di Caltagirone il belga della Lotto-Soudal, tra i grandi favoriti per il successo di giornata, parte ai 300 metri dal traguardo e regola il gruppo. Gara dalle due facce per Fabio Aru che inizialmente fa lavorare molto la squadra ma nell’ultima salita di 1km nel centro abitato siciliano non riesce a fare la differenza, anzi deve difendersi. In maglia Rosa sempre Rohan Dennis.
Una tappa non semplice la Catania-Catalgirone di 202 chilometri senza praticamente mai un metro in pianura. Un continuo saliscendi con due gran premi della montagna di quarta categoria e con l’ultimo chilometro tutto in salita con pendenze fino al 13%. Tappa caratterizzata da una fuga di cinque uomini, tra cui la maglia Azzurra Enrico Barbin, scattata al chilometro 24 e ripresa dal gruppo solo negli ultimi 15. Ai meno 10 dall’arrivo provano l’attacco a sorpresa Zardini e Conti (compagno di squadra di Fabio Aru). Poche centinaia di metri e Conti, undicesimo in classifica a 30” dalla Maglia Rosa Rohan Dennis alla partenza, scatta e prova a fare tutto da solo. Ai tre dal traguardo però la voglia degli uomini di classifica porta a continue accelerazioni e anche Conti viene ripreso. Nell’ultimo chilometro, tutto in salita, Tim Wellens fa un gran numero e va a vincere la tappa.
La tappa di Fabio Aru
Aru oggi sembrava in palla dopo un inizio così così con la cronometro di Gerusalemme. Già dal chilometro 103 ha messo alla frusta i compagni della UAE Emirates per andare a riprendere la fuga e testare la condizione degli avversari. Ancora ai meno venti dall’arrivo il sardo ha rimesso in testa la squadra e poi ha mandato in avanscoperta Conti. Tutto faceva presagire a un attacco, anche perché negli ultimi tre chilometri Fabio Aru è sempre stato nelle primissime posizioni. Come la strada si è fatta più dura, nella rampa al 13%, però il sardo ha perso metri e posizioni, perdendo altri 6 secondi dalla Maglia Rosa, confermando che ancora la gamba e la condizione non sono delle migliori. Qualche scusante per Fabio Aru potrebbe arrivare dalla caduta di Schachmann ai meno due dall’arrivo che hanno fatto perdere qualche posizione al campione italiano. Ma in salita la pedalata del sardo non è sembrata come si dice in gergo “piena”, ossia con molta forza. Tra gli avversari per la classifica generale i più in palla sono sembrati Pozzovivo, Yates e Chavez. Male Chris Froome che perde anche più di Aru in classifica.
Per il ciclista sardo non ci sarà molto tempo per tirare il fiato. Domani altra tappa movimentata con tre Gran Premi della Montagna (tutti di 4a categoria). E poi giovedì 10 maggio primo vero banco di prova in salita con l’arrivo sull’Etna. Un arrivo che potrebbe non significare nulla per la vittoria finale di questo Giro d’Italia ma che potrebbe indicare chi tra gli uomini di classifica sicuramente non potrà essere protagonista fino all’arrivo di Roma.
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