Una marea di gente ieri sera ha accolto il ritorno di Sant’Efisio a Cagliari dopo 4 giorni di pellegrinaggio dal capoluogo a Nora, luogo del martirio. Nonostante la pioggia, seppur intermittente e di intensità minore rispetto ai giorni scorsi, migliaia di cagliaritani (ma anche qualche turista) hanno atteso il Santo venerato dal 1656. Quest’anno, per via delle nuove norme sulla sicurezza, non è stato possibile attendere l’arrivo del cocchio direttamente nel sagrato della chiesa di Stampace a lui dedicata.

Tuttavia, chi non è potuto entrare in chiesa ha assistito alla cerimonia di scioglimento del voto grazie a un maxischermo allestito in via Azuni. Una volta raggiunto il sagrato con il suono delle launeddas in sottofondo, il cocchio con il simulacro è stato accolto anche dai fuochi d’artificio. Poi l’ingresso in chiesa e la proclamazione dello scioglimento del voto, pronunciata dal presidente dell’Arciconfraternita del Gonfalone Francesco Cacciuto, e l’augurio “ad attrus annus”. In seguito è stato intonato il canto a “Sant’Efis, martiri gloriosu” in lingua sarda campidanese. Appuntamento all’anno prossimo, Deus bollara!

Sant’Efisio va verso i luoghi del martirio. La processione sotto la pioggia nelle foto di Renato Scano.

Sant’Efisio continua senza fermarsi il suo viaggio sotto la pioggia verso i luoghi del martirio. Dopo la sosta notturna a Sarroch e la messa di questa mattina, il martire guerriero ha di nuovo sfidato le intemperie e ha ripreso il suo cammino verso Pula. Ad attenderlo c’erano i rappresentanti del comune e dell’Arciconfraternita. Poi il corteo è arrivato nella chiesa di San Giovanni Battista. Nel pomeriggio, dopo la messa, il Santo è stato portato verso Nora.

Domani vicino alle rovine della città si terrà la processione a mare per ripercorrere le tappe del martirio. In serata il ritorno a Pula, poi venerdì 4 si prenderà la strada del ritorno verso la chiesetta di Stampace, a Cagliari.