Luca Faraone: dalle feste in piazza ad Assemini al tour con Craig David, quando la passione supera ogni limite
Comincia a suonare la chitarra a 4 anni, è la cosa che più gli piace al mondo, non stupisce che sia stato uno dei primi in Italia che a conseguire a 12 anni il compimento medio di chitarra classica al Conservatorio. Luca Faraone si è impegnato moltissimo, la sua è una storia di determinazione, studio e fatica. Quanti a 12 anni si sveglierebbero alle 5 di mattina ogni giorno per studiare?
Luca Faraone: dalle feste in piazza ad Assemini al tour con Craig David, quando la passione supera ogni limite
Comincia a suonare la chitarra a 4 anni, è la cosa che più gli piace al mondo, non stupisce che sia stato uno dei primi in Italia che a conseguire a 12 anni il compimento medio di chitarra classica al Conservatorio. Luca Faraone si è impegnato moltissimo, la sua è una storia di determinazione, studio e fatica. Quanti a 12 anni si sveglierebbero alle 5 di mattina ogni giorno per studiare?
La storia di Luca Faraone è una di quelle storie che bisogna raccontare perché rappresenta un bellissimo esempio di come la passione unita alla forza di volontà consenta di raggiungere i propri obiettivi. Luca oggi ha 26 anni e suona nella band che accompagna Craig David in tour in giro per l’Europa, è appena rientrato dalla Cina dove ha accompagnato l’esibizione di Romain Collin un pianista jazz francese, notissimo a New York dove vive e lavora, in autunno ha fatto parte della band della cubana Camilla Cabello. E poi tantissime collaborazioni in studio, con Tony Momrelle degli Incognito per citarne uno, arrangiamenti composizioni di brani, incisioni. Insomma Luca è riuscito a fare della musica il suo mestiere: «Anche se tutti mi dicevano che non mi conveniva – racconta il musicista-, sostenevano che era un mestiere senza futuro, che si guadagnava poco e c’erano poche opportunità. Tanto che per un certo periodo ho pensato a un piano B, avrei fatto l’insegnante di musica, un lavoro stabile che mi avrebbe consentito comunque di suonare». Poi grazie alla sua determinazione Luca non ha avuto bisogno di usare il piano B.
A 11 anni casualmente, in vacanza, conosce una famiglia di Trieste che lo invita a partecipare a una Masterclass. All’epoca il nostro protagonista ha già 7 anni di chitarra alle spalle, ma tutti da autodidatta. A Trieste suonerà la chitarra classica senza una grossa preparazione e il suo talento stupirà il docente, tanto che quest’ultimo gli propone di preparasi privatamente e di presentarsi a Trieste l’anno successivo direttamente per l’esame del terzo anno di conservatorio: solfeggio e teoria. Così Luca si butta a capofitto nello studio e l’anno successivo supera brillantemente l’esame. La tappa successiva è l’esame del quinto anno. Si deve preparare privatamente, deve studiare anche per la scuola, frequenta le medie e deve suonare. «Mi svegliavo alle 5 del mattino e andavo a dormire alle 11 tutti giorni – ricorda Luca – non era tanto la fatica che mi pesava, quanto il fatto di non poter suonare ciò che volevo e di non potermi esibire dal vivo». Infatti fin da piccolo partecipava costantemente a manifestazioni come feste di piazza, rassegne e concerti e il gravoso impegno che si era assunto gli toglieva quello che per lui era di vitale importanza: suonare dal vivo. Quindi riprende a suonare, tante serate: « a 14 anni venivo pagato, suonavo in un gruppo di liscio- racconta divertito Luca- può sembrare strano, ma a me piaceva tanto, più di 100 date, suonavo quasi ogni sera in un posto diverso». Tutto questo gli serve per maturare nuove esperienze, mentre frequenta lo scientifico a Cagliari, inizia a collaborare nello studio di registrazione Solusville a Siliqua, compone per la pubblicità, suona per musicisti locali, scrive e arrangia brani, intanto si cimenta anche con la batteria e si perfeziona al basso.
Dopo aver completato con ottimi risultati il liceo, trascorre un anno a suonare quasi ogni sera generi diversi, dal pop al folk passando blues, jazz e musica barocca. Con un bel bagaglio di esperienza, nonostante la giovane età decide di ampliare un po’ i suoi orizzonti, la sua meta ora è Londra. Nella capitale inglese si organizzano jamsession in ogni locale. In pratica una band si esibisce, poi lascia gli strumenti sul palco e invita il pubblico a suonare. Il chitarrista di Assemini partecipa alle jamsession, scopre che a Londra hanno un modo fantastico di suonale la black music e decide di stabilirsi lì. Suona anche ai matrimoni per mantenersi, e comincia a farsi un nome. Il suo talento non passa inosservato nonostante la concorrenza sia spietata. «Suonare a Londra mi spaventava- ammette Luca- il livello era ottimo e temevo di non essere all’altezza, ma suonando ho capito che potevo farcela, ho ottenuto le prime collaborazioni, sono andato in tour in Costa D’Avorio, ho cominciato a lavorare in studio».
Poi arriva la grande occasione. Craig David cerca un chitarrista e Luca partecipa ai provini. Sbaraglia gli altri 30 concorrenti e supera il provino con la band di David. A questo punto l’artista inglese deve decidere se scegliere Luca come chitarrista: «Mi ha chiamato per suonare, solo io e lui “A facc’e pari” – ironizza Luca – come si dice a Londra. Abbiamo suonato tutta la sera e alla fine mi ha voluto nella sua band». Luca ha suonato per David in giro per l’Europa e nei numerosi festival del Regno Unito e ora sta preparando il tour per la promozione del disco nuovo. Intanto continua la sua produzione in studio per altri artisti, esibizioni e tanto lavoro. «Ho vissuto bellissime esperienze in questi 6 anni a Londra – conclude il nostro chitarrista- l’esperienza più bella? Il concerto di Natale della BBC. Facevo parte dell’orchestra che accompagnava tutti gli artisti che si sono esibiti, suonare per Tom Jones è stato davvero emozionante».
© RIPRODUZIONE RISERVATA