(VIDEO) Maltempo, esonda il Tirso: fiume in piena, chiuso un tratto della 131 dcn
Impressionanti le immagini pubblicate dall'ex deputato sardo Mauro Pili: il maltempo ha causato l'esondazione del Tirso e la diga di Pranu Antoni, nel territorio di Fordongianus, a malapena riesce a trattenere l'impetuoso corso dell'acqua.
Imperversa il maltempo in tutta la Sardegna, con nuvole, piogge e temporali che hanno invaso i cieli di tutta l’isola. Situazione particolarmente drammatica nel centro e nel nord. Preoccupa il corso del Tirso (il più grande della Sardegna). Il fiume è esondato in alcuni tratti ed è stato necessario chiudere un tratto della 131 dcn con deviazioni al Km 13 in direzione Nuoro, e al Km 26 in direzione Abbasanta.
In questo video pubblicato dal leader di Unidos Mauro Pili vediamo il fiume in piena all’altezza della diga di Pranu Antoni, nel territorio di Fordongianus. Sono tonnellate i metri cubi d’acqua che hanno richiesto l’apertura di tutte le paratie per permettere il passaggio dell’acqua, che purtroppo sarà sversata inutilmente a mare nella foce situata a nord di Oristano.
Diga Pranu Antoni sul Tirso – l'acqua sta tracimando
Posted by Mauro Pili on Wednesday, 2 May 2018
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Al Brotzu di Cagliari il primo trapianto di cornea artificiale EndoArt: il primo della Sardegna, il terzo in Italia
Si tratta di un innesto con membrana endoteliale artificiale 𝐄𝐧𝐝𝐨𝐀𝐫𝐭, una 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 che punta a superare i già alti standard dell’attuale trapianto di cornea.
La Struttura di oculistica dell’ARNAS G. Brotzu, diretta da Massimo D’Atri, è la prima in Sardegna e la terza in Italia ad avvalersi dell’ultima novità in tema di trapianto di cornea. Si tratta di un innesto con membrana endoteliale artificiale 𝐄𝐧𝐝𝐨𝐀𝐫𝐭, una 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 che punta a superare i già alti standard dell’attuale trapianto di cornea.
La tecnica chirurgica è pressoché sovrapponibile a quella utilizzata per il trapianto lamellare da donatore, con la differenza che il “lembo” ha un diametro standard, va ancorato con punto di sutura e richiede l’iniezione di una bolla di gas (solitamente C3F8 diluito al 12%) anziché di aria, quest’ultima sufficiente per far aderire il lembo di cornea umana. La tecnica ha la funzione di migliorare la trasparenza della cornea del ricevente.
Il dispositivo trova indicazione in quei casi in cui il trapianto da donatore abbia fallito, o in cui si abbia avuto un rigetto, o ancora in quei pazienti che, per motivi religiosi, rifiutano di ricevere tessuti umani.
Il decorso post-operatorio prevede che il paziente mantenga la posizione supina almeno per le prime 4 ore, in modo che la bolla di gas vada a spingere sul lembo favorendone l’adesione.
La Struttura di oculistica dell’ARNAS vanta un’ampia esperienza chirurgica che spazia dalla gestione del patologie del segmento anteriore a quelle che riguardano il segmento posteriore. Anche i trapianti di cornea rappresentano una realtà oramai consolidata, con un numero di circa 300 occhi trapiantati negli ultimi 7 anni. I pazienti operati con la nuova metodica sono tre e nei prossimi giorni l’equipe seguirà il decorso e monitorerà la risposta della cornea al lembo artificiale.
Se i risultati saranno quelli sperati EndoArt potrebbe presto trovare un’applicazione più vasta e consentire di ovviare alla carenza di tessuti umani, permettendo quindi di intensificare il numero di trapianti e di soddisfare più facilmente la sempre più crescente richiesta regionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA