Il Cagliari va negli spogliatoi sullo 0-3 al Marassi di Genova contro una Sampdoria che si è divertita ed ha divertito il proprio pubblico. Davvero inconcepibile l’atteggiamento dei rossoblù che sembrano davvero sfiduciati e leziosi, incapaci di poter riprendere una gara non certo impossibile. Quello che manca però è la mentalità, visto che l’unico tiro in porta è arrivato al 35′ con Farìas, ma poco dopo Quagliarella ha anche fallito un calcio di rigore. Nel secondo tempo si attende la capacità di non crollare definitivamente, rischiando un’altra imbarcata.

CRONACA.
Diego Farìas è completamente recuperato e Lopez lo porta in panchina, a centrocampo invece torna la linea dei primi tempi con Padoin ala a sinistra e Ionita in appoggio a Cigarini e Barella. Calcio d’avvio a favore del Cagliari che prova a manovrare ma non trova spazi in mezzo al muro doriano. La prima buona azione arriva dopo due minuti con Quagliarella che dialoga con Kownacki, il polacco tira alto da buona posizione. Poco dopo è Praet ad aprire il tabellino: assist di Quagliarella, il centrocampista supera Ceppitelli e va segnare l’1-0. I rossoblù non sembra essere abbastanza sveglio da capire lo svantaggio ed infatti il gioco latita, la palla gira male e anche il pressing non sembra fatto con vigore. I padroni di casa macinano il contropiede con troppa foga e perdono spesso palla in maniera veniale, dall’altra parte ancora poco quanto dimostrato dagli uomini di Lopez, imbrigliati in una fiacchezza fisica inusuale per una squadra che lotta per salvarsi. Al 22′ Pisacane scivola a pochi passi dall’area, Quagliarella si trova in area tutto solo dopo aver superato Ceppitelli in velocità ma trova la pronta risposta di Cragno: il portiere rimane a terra per uno scontro fortuito con un compagno. Al 26′ arriva il 2-0 dei doriani: palla persa da Barella, Barretto e Linnetty servono a Quagliarella la grande occasione per il tap-in decisivo. Ceppitelli e Padoin salvano su Quagliarella, Lopez decide di cambiare completamente la disposizione della sua squadra con l’inserimento di Farìas al posto di Pisacane (siamo al 33′). Prova a dare qualche sussulto Faragò che smuove la fascia destra, il cross in mezzo all’area è ben colpito da Farìas ma Viviano compie un autentico miracolo togliendo la palla dall’angolino destro della sua porta. Al 40′ sciocchezza incredibile di Barella che spinge platealmente Torreira in mezzo all’area rossoblù: dal dischetto si porta Quagliarella che tira forte ma sul palo, la palla poi esce fuori. Ceppitelli in affanno su Kownacki, soffre tantissimo la corsa dei doriani; al terzo minuto di recupero il polacco riesce finalmente a segnare sfruttando l’assist in velocità di Bereszynski e si è sul 3-0 al termine del primo tempo.

TABELLINO.
Sampdoria (4-4-2): Viviano; Bereszynski, Silvestre, Andersen, Sala; Barreto, Torreira, Linetty; Praet; Quagliarella, Kownacki. All. Giampaolo

Cagliari (3-5-2): Cragno, Pisacane (al 33′ Farìas), Ceppitelli, Castán, Faragò, Barella, Cigarini, Ioniţa, Padoin, Pavoletti, Sau. All.López

Arbitro: Rosario Abisso di Palermo. Assistenti: Stefano Del Giovane e Antonino Santoro

Gol: Praet (7′), Quagliarella (26′), Kownacki (45′ + 4′)

Ammoniti: Cigarini (18′), Pisacane (29′), Farìas (36′), Linetty (38′), Castan (45′)

Note: recupero 4′

Un’atmosfera intima e vibrante ha avvolto ieri il Conservatorio di Cagliari durante il concerto di Patty Pravo, icona intramontabile della musica italiana, che ha scelto il capoluogo sardo come tappa del suo tour. Ma prima ancora che le luci si abbassassero e la voce inconfondibile di Nicoletta Strambelli riempisse la sala, un messaggio è stato diffuso al pubblico: niente telefoni, niente foto o video durante lo spettacolo.

Patty Pravo a Cagliari, foto condivisa dalla cantante

Un appello semplice, ma potente. Un invito a scollegarsi dai dispositivi per connettersi davvero con la musica, con l’artista, con l’emozione del momento. E Patty Pravo, che da sempre ama il contatto diretto con il suo pubblico, ha scelto di unirsi a quella sempre più ampia schiera di artisti che chiedono rispetto per il presente, per il tempo condiviso, per lo spazio sacro del live.

Il gesto, ormai sempre più diffuso, riaccende una riflessione necessaria: i telefoni durante i concerti sono diventati una distrazione costante, per chi guarda ma anche per chi ascolta. Trovarsi davanti qualcuno che filma per interi minuti, con lo schermo sollevato sopra la testa, spezza la magia e impone agli altri spettatori un filtro digitale tra sé e la scena.

Eppure, nonostante il fastidio diffuso, non riusciamo a farne a meno. È il riflesso di un’epoca in cui l’esperienza non sembra esistere davvero se non è documentata. Ma cosa perdiamo nel frattempo? Forse proprio l’essenza dell’evento: la musica, la voce, le emozioni in presa diretta.

Quella di Patty Pravo, dunque, non è una semplice richiesta tecnica, ma un atto d’amore per la musica e per il pubblico: “Godetevi l’attimo”, sembra dire, “perché è unico e irripetibile”. Un invito prezioso, soprattutto in tempi in cui la memoria viene affidata più allo storage del telefono che al cuore.