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“Bonsardi”: le essenze della Sardegna in versione bonsai. Quando una pianta diventa arte

Maurizio Puma

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 Bonsardi 7  

Maurizio Puma è un florovivaista che, con la sua compagna, è riuscito a racchiudere il significato della Sardegna in natura formato “take-away”. Con la sua esperienza nell’ambito del vivaismo ha compreso appieno le essenze della macchia mediterranea, coltivandone le piante più particolari e rendendole veri e propri bonsai. Sono nati cosi i “Bonsardi“, un curioso gioco di parole che propone la Sardegna in chiave orientale. Ecco così un pezzo di cuore della natura selvaggia isolana, che come souvenir, entra nelle case di tutta Italia, e chissà, anche all’estero.

Bonsardi, di cosa si tratta e come è nata l’idea?

Il nostro progetto “Bonsardi” si occupa della Macchia Mediterranea. Coltiviamo gran parte delle essenze della Macchia facendole in vaso per poter avere delle essenze trasportabili. Risultano dei mini bonsai che noi abbiamo denominato “Bonsardi”. Tutto questo nasce dalla nostra esperienza lavorativa nel settore del vivaismo e dalla necessità di evasione dalla pianura Padana, per avvicinarci al nostro mare Mediterraneo. Il mio occhio ha visualizzato la Macchia come una collezione di essenze spontanee molto particolari con vari pregi come ad esempio la foglia sempre verde, una buona lucidità delle bacche, i profumi e la misura in cui crescono, che risulta particolarmente piccola.

Che tipo di piante prediligete per la vostra produzione?

Produciamo 12/15 essenze. Le principali sono Mirto, Corbezzolo, Lentisco, Ginepro, pino d’Aleppo, Elicriso e anche piante erbacee che hanno un loro fascino particolare. Bonsardi è sinonimo della voglia di creare un pezzo di natura da poter portare con sé. Infatti il nostro sistema di confezionamento permette a questo prodotto di poter essere messo in valigia e di essere regalato, ricordando cosa è la Sardegna.

Le vostre piante possono essere spedite anche all’estero?

Ci stiamo organizzando per la spedizione con dei tubolari in cartone che risultano protettivi e permettono un viaggio di 3/4 giorni. L’estero ce lo richiede, ma lavoriamo piuttosto in Italia.

Le vostre piante possono resistere a ogni clima?

I bonsai sono piante mediterranee che gradiscono un clima mite. Quindi, nei periodi invernali, consigliamo di ritirarle in casa o in situazioni dove non ci sia un clima rigido. In ogni caso però, la pianta gradisce stare fuori per avere una buona solarizzazione.

Quali sono gli accorgimenti necessari da seguire per la cura di un bonsardo?

Alla pianta alleghiamo delle istruzioni d’uso in cui specifichiamo determinati accorgimenti. Sono una attenzione costante al prodotto, non giornaliero ma riguardano l’irrigazione, da controllare ogni due giorni, la sostituzione del terriccio, da eseguire una volta l’anno e la potatura, quando la pianta lo richiede. Se non si è pratici consigliamo di portare la pianta da un esperto, come un vivaista o un giardiniere.

Avete un buon riscontro con la clientela?

Abbiamo ottimi riscontri dalle grandi città, da Cagliari e Sassari, dove c’è una cultura più cittadina. Purtroppo non abbiamo ancora conquistato l’attenzione delle zone limitrofe, che probabilmente sottovalutano il prodotto avendo le piante proprio intorno a loro.

Dove vi trovate?

Noi ci troviamo ad Alghero. Abbiamo un laboratorio a Santa Maria della Palma, un vivaio di produzione non ancora pronto per il pubblico ma dove creiamo le piante da poter spedire e da esporre nei banchetti. Siamo una ditta in crescita che si trova con un successo abbastanza importante molto precoce.

Come è possibile acquistare le vostre piante?

Attualmente non abbiamo rivenditori, quindi solo contattandoci. Questo accade perchè per fare un bonsai sono necessari tre anni di produzione. Ora come ora abbiamo praticamente finito le piante e stiamo aspettando le nuove, che saranno pronte fra massimo tre mesi.

Essendo le piante degli esseri viventi, credete che la loro vita vada di pari passo con l’emotività di chi le cura?

Sono quasi come un animale da compagnia, è necessaria una sensibilità particolare, prendersene cura e non dimenticarla mai dentro una casa.

 

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