Pensionati, brontoloni, rigorosamente con le mani dietro la schiena, che controllano tutto quello che accade per le strade della città: è il ritratto degli umarells, gli anziani da cantiere che commentano i lavori pubblici e si azzardano persino a dare consigli agli operai. Individuata e ben descritta, questa categoria di persone è stata ufficialmente riconosciuta come patrimonio di tutti i paesi e le città italiane perché, laddove ci sono cantieri, c’è un pensionato che controlla al di là della recinzione.

A Bologna, è stato il blogger Danilo Masotti a dare loro il nome di “Umarells“, che in dialetto bolognese vuol dire proprio “ometti, omini“. Il riconoscimento della loro figura come parte integrante della società ha addirittura spinto l’amministrazione bolognese a dedicare loro una piazzetta, inserendo nella toponomastica ufficiale di Bologna la “Piazzetta degli Umarells”.

Nel silenzio millenario delle stalattiti, tra le imponenti architetture naturali che rendono unico il sottosuolo del Sulcis, si rinnova uno degli appuntamenti più suggestivi del Natale sardo.

Il cardinale Arrigo Miglio con don Don Fulvio Sanna e il piccolo Lorenzo. Foto di Pierino Vargiu

Stamattina, lunedì 29 dicembre alle ore 11:00, le Grotte di Is Zuddas si sono trasformate in una cattedrale naturale per la tradizionale celebrazione eucaristica dell’Ottava di Natale.

Foto di Pierino Vargiu

Come annunciato dalla Parrocchia di San Nicolò di Bari, l’evento ha visto la partecipazione straordinaria del Cardinale Arrigo Miglio, che ha presieduto la funzione. La presenza dell’alto prelato sottolinea l’importanza di un rito che ogni anno richiama centinaia di fedeli dalle quattro parrocchie del Comune di Santadi, uniti dal desiderio di vivere la liturgia in un contesto di rara bellezza e profondo raccoglimento.

Il cardinale Arrigo Miglio con don Don Fulvio Sanna. Foto di Pierino Vargiu

La celebrazione di quest’anno si carica di un significato simbolico particolare e di una nota di tenerezza: è stata infatti la “prima volta” tra le pareti di roccia per il piccolo Lorenzo, il giovanissimo chierichetto che ha accompagnato il parroco, Don Fulvio Sanna, nel servizio all’altare. Un passaggio di testimone generazionale che racconta come la fede e le tradizioni locali continuino a vivere attraverso i più piccoli.

Foto di Pierino Vargiu

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