La Confederazione USB, la Federazione nazionale del Lavoro Privato, la Federazione regionale della Sardegna, la struttura RSA del Gruppo Meridiana e tutti gli iscritti piangono la drammatica e prematura scomparsa dell’avvocato Alessandro Meloni, avvenuta nella notte di ieri a Cagliari a causa di un incidente automobilistico tra via della Pineta e via Milano.

«Per noi tutti – si legge in un comunicato – Alessandro era qualcosa di più dello stimato professionista che ha collaborato con la nostra Organizzazione, difendendo con competenza e determinazione i diritti dei lavoratori della Sardegna e in particolare del Gruppo Meridiana Fly in tutte le sedi competenti. Per USB è stato un amico, un fratello e un compagno di viaggio sempre al nostro fianco per tutta la durata dell’infinita e drammatica vertenza della Compagnia, ben lungi dall’essere conclusa, così come delle altre più piccole, ma non questo meno significative, che si sviluppano nel territorio isolano e non solo. Non ci sono parole per esprimere non solo lo sgomento ma anche il profondo senso di vuoto e dolore che in questo momento attanaglia lo stomaco di tutti coloro che l’hanno conosciuto. Oggi lo piangiamo ma da domani tutti noi dovremo assumere la stessa forza del suo esempio per continuare a portare avanti quelle rivendicazioni e istanze che conduceva con determinazione nel nome di tanti lavoratori. A nome di tutta l’Organizzazione Sindacale, USB esprime il più sentito cordoglio alla famiglia di Alessandro».

Un viaggio nel tempo lungo milioni di anni grazie a un reperto eccezionale custodito al Museo Sardo di Geologia e Paleontologia “D. Lovisato” di Cagliari: un grande dente di squalo megalodonte (Otodus megalodon), vissuto nel Miocene Superiore, rinvenuto nell’area di San Benedetto.

Foto del paleontologo Daniel Zoboli

«Il megalodonte era uno degli squali più diffusi nei mari del Miocene – spiega il paleontologo Daniel Zoboli – e i suoi denti fossili sono stati ritrovati in diverse località della Sardegna».

Con le sue dimensioni imponenti, questo predatore marino dominava gli oceani, raggiungendo lunghezze stimate fino a 18 metri. Oggi, i suoi resti sono testimonianze preziose che raccontano la storia geologica dell’isola e offrono uno sguardo affascinante sulla vita marina di milioni di anni fa.

Il fossile in mostra rappresenta non solo un simbolo della potenza della natura, ma anche un patrimonio scientifico e culturale da preservare e valorizzare.