Oliviero, il re di Monte Urpinu: dalla libertà del parco a un box del canile. La sua storia
13 anni di vita in libertà senza creare nessun problema: Oliviero, il cane re di Monte Urpinu è stato accalappiato e trasferito in un box del canile comunale di Cagliari. I cittadini che lo conoscono e che lo accudivano, rispettando il suo carattere schivo ma estremamente mansueto, chiedono risposte e soluzioni
Molti cagliaritani sicuramente almeno una volta avranno visto, girovagare in zona Monte Urpinu, un bel cagnone libero, solo e sereno: oggi racconteremo la sua storia che, per il momento, non ha il cosiddetto lieto fine. Il cagnone in questione si chiama Oliviero, ha la bellezza di circa 13 anni e ha sempre vissuto libero tra il parco dell’ospedale Binaghi (dove pare fosse di un senzatetto morto da anni) e Monte Urpinu, dove la notte dorme riparato in un piccolo casolare.
Oliviero ha da sempre passato le sue giornate girovagando qua e là per le vie limitrofe: è facile infatti vederlo tra via Raffa Garzia, via Vidal, viale Europa, via Solmi. Ogni giorno cittadini come me, come voi gli fornivano ciotole di acqua fresca e pulita e cibo in abbondanza. Ma anche i custodi del parco di Monte Urpinu lo controllavano e lo seguivano. Oliviero è un cane molto mansueto: schivo di carattere, non si avvicina mai a nessuno, non ama le smancerie ma ringrazia con lo sguardo dolce e ormai un po’ stanco quando gli si lascia del cibo o quando, con affetto, lo si guarda e gli si rivolge qualche parola. Un vecchio abitante del quartiere, così come i tanti anziani residenti in zona.
Ma qualcuno ha deciso per lui che non doveva finire così: il cane è stato accalappiato qualche giorno fa e trasferito al canile comunale di Cagliari dove è stato messo inizialmente anche in isolamento perchè reputato aggressivo. Cosa totalmente inspiegabile per chi lo conosce davvero: sicuramente dovuto alla reazione del forte spavento e dello stress dovuta alla cattura. Oliviero si trova tuttora al canile e online è partita una mobilitazione per cercare risposte e trovare soluzioni: una di queste potrebbe essere un’adozione del cuore, un’adozione cioè che rispetti completamente la natura schiva e libera dell’animale, una creatura che è vissuta per anni e anni in un territorio che era casa sua, come un guardiano, un re silenzioso amato da tantissimi residenti della zona che ancora lo ricordano mentre guarda l’orizzonte dall’alto del colle respirando l’aria profumata di pino.
Noi di Vistanet continueremo a seguire e monitorare la storia di Oliviero affinchè non muoia solo e dimenticato all’interno di un freddo box perchè il quartiere ha bisogno di lui.
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