(VIDEO) Sgarbi: “Cagliari è una città bellissima, io ce l’ho con chi fa i controlli in aeroporto”
Sgarbi è tornato a inveire contro l'aeroporto di Cagliari con un nuovo VIDEO.
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«Cagliari è una città bellissima, ci sono stato tante volte, ho vissuto in Sardegna. Non ce l’ho con i sardi, ma con chi si occupa dei controlli in aeroporto. Non è Cagliari a non essere in Italia è l’aeroporto a non esserlo». Continua la polemica di Vittorio Sgarbi contro gli addetti ai controlli dello scalo cittadino, rei di avergli sequestrato la boccetta della schiuma da barba e di avergli chiesto di togliere la cintura prima di passare attraverso il metal detector.
«Non ce l’ho con i sardi e non sono un vip, parola che mi fa schifo – ha aggiunto il critico d’arte che mercoledì era a Cagliari con il suo spettacolo su Caravaggio -. La schiuma da barba? Dopo 15 anni me l’hanno sequestrata perché era troppo grande. La cintura? Vorrei sapere in che cosa può essere uno strumento di minaccia, a Cagliari come a Napoli, come a Bologna, dove nessuno chiede di toglierla. Non ho niente contro i sardi ho tutto contro quelli che controllano l’aeroporto di Cagliari».
La schiuma di sicurezza.
Posted by Vittorio Sgarbi on Friday, 30 March 2018
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Sparatoria a Sant’Elia: due arresti e un minorenne coinvolto

Le indagini, supportate da immagini di videosorveglianza e testimonianze, hanno portato all’identificazione di tre presunti responsabili: un 50enne, un 28enne e un minorenne di 17 anni.
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La Polizia di Stato di Cagliari ha arrestato due uomini per lesioni personali pluriaggravate e porto abusivo di arma clandestina in relazione alla sparatoria avvenuta ieri sera nel quartiere di Sant’Elia. I fatti si sono verificati intorno alle 19:40 nei pressi di un bar di via Schiavazzi, dove una violenta rissa tra più persone è degenerata con l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.
All’arrivo delle Volanti e della Squadra Mobile, due uomini sono stati trovati feriti a terra e soccorsi dal 118. Uno presentava una ferita da arma da fuoco al fianco e un trauma alla testa, l’altro lesioni da arma da taglio alla schiena. Entrambi sono stati ricoverati all’ospedale Brotzu con prognosi di 30 e 21 giorni.
Le indagini, supportate da immagini di videosorveglianza e testimonianze, hanno portato all’identificazione di tre presunti responsabili: un 50enne, un 28enne e un minorenne di 17 anni. Secondo la ricostruzione, uno avrebbe sparato con una pistola, mentre gli altri due avrebbero partecipato all’aggressione armati di katana e coltello. Alla base dell’episodio ci sarebbe stato un litigio avvenuto poco prima.
I tre si sono presentati spontaneamente agli agenti, ammettendo i fatti, e l’arma è stata recuperata. I due maggiorenni sono stati condotti nel carcere di Uta, mentre per il minorenne è scattato l’affidamento al genitore, come previsto dalla normativa.
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