Una spiaggia riservata ai nudisti: è la proposta avanzata dal sindaco di Quartu Sant’Elena Stefano Delunas durante l’ultima seduta del Consiglio comunale. Secondo il primo cittadino, potrebbe essere un «volano per l’economia e il turismo del nostro territorio» poiché, asserisce, «anche i turisti che praticano il naturismo portano soldi».

Se sul versante politico il Pd quartese avanza critiche affermando che «la città ha bisogno di interventi più urgenti come – tra gli altri – la sistemazione delle strade», i cittadini sembrano favorevoli. «Perché no? – dice Martina Lai, studentessa – Non ci andrei mai ma non vedo per quale motivo non si debba concedere uno spazio per i nudisti. Non fanno del male a nessuno». Qualcuno dice di non volersi esprimere sulla questione, qualche altro, invece, non nega la propria contrarietà. «Non sono questi i problemi di Quartu – sostiene un ragazzo che preferisce restare anonimo – Il sindaco dovrebbe pensare ad altro. E poi, lo spazio occupato dai nudisti sarebbe uno spazio negato a chi nudista non lo è e magari vorrebbe andare in quella determinata spiaggia».  Una coppia di fidanzati, invece, si dice molto favorevole: «Ci sta, sarebbe un passo avanti in linea con le società più evolute. Quelli che si scandalizzano evidentemente sono bigotti». Sulla stessa linea anche Daniela Contu, impiegata: «Certo che sono d’accordo, che problema ci sarebbe?».

La proposta per ora è solo, appunto, una proposta: per diventare realtà deve  prima essere votata e approvata in Consiglio comunale. Qualora arrivasse l’ok, quella di Quartu sarebbe la prima spiaggia per nudisti ufficialmente autorizzata in Sardegna. Delunas precisa che lo spazio non sarebbe quello del Poetto, bensì una delle calette nascoste del litorale che dal Margine Rosso arriva a Geremeas.

Sabato 28 giugno, a partire dalle ore 20, piazza Sant’Eulalia nel quartiere Marina di Cagliari ospiterà la Tavolata di Quartiere, un’iniziativa aperta a tutte e tutti, organizzata dal gruppo di comunità MarinaCondivisa nell’ambito del progetto Accresce – Dalla comunità al quartiere educante.

L’obiettivo? Trasformare la città in uno spazio di apprendimento condiviso. «Nessuno si educa da solo e insieme la città diventa scuola – ma come? Partendo dalla relazione, dall’ascolto e dallo stare insieme», spiegano gli organizzatori. «Per questo invitiamo residenti, commercianti, simpatizzanti della Marina e cittadini degli altri quartieri a partecipare e contribuire con la propria presenza, il proprio cibo e le proprie storie».

L’evento è pensato come un momento di convivialità diffusa e partecipata: ciascuno è invitato a portare qualcosa da mangiare o da bere, oltre a un piatto, una posata e, se possibile, un gioco per animare la serata. «La comunità educante non ha confini – aggiungono dal gruppo promotore – e cresce solo se riesce a nutrirsi di ogni contributo possibile, in uno scambio continuo di esperienze e saperi».

Alla Tavolata di Quartiere collaborano numerose realtà locali tra cui Ciclofficina Sella del Diavolo, Apriamo le Finestre alla Marina, Inveloveritas, Oratorio Sant’Eulalia, Oreri – Iniziativa Editoriale, Genti de Mesu, Museo di Sant’Eulalia, Rainbow City Cagliari, Maverick Café, Suq Cagliari, Impasto e molti altri.

Un’occasione per riscoprire il valore del quartiere come spazio di apprendimento informale, ma anche per rafforzare legami tra generazioni, culture e storie diverse. Una serata per fare rete, in senso concreto e simbolico, dove la condivisione passa anche dalla tavola.