Pareggio per 1-1 per il Cagliari contro il Bologna nella seconda partita del girone della Viareggio Cup.

Un punto che lascia l’amaro in bocca ai sardi che fanno la partita ma vengono fortemente condizionati da un campo reso impraticabile dalla pioggia. Si tratta comunque di una prova convincente contro una squadra di una categoria superiore (giocano nelle Primavera 1) rispetto ai rossoblu.

La partita

Cagliari che scende in campo con numerosi cambi rispetto all’esordio vincente con i colombiani del Quindio. Mister Canzi per la sfida al Bologna sceglie il solito 4-3-1-2 con Daga; Kouadio, Antonini Lui, Molberg, Pitzalis; Tetteh, Colarieti, Ladinetti; Mastromarino; Camba, R. Doratiotto. Mentre Troise, allenatore dei felsinei, risponde con un 4-3-3 composto da Ravaglia; Brignani, Busi, Frabotta; Ghini; Kingsley, Cozzari, Valencia; Pattarello, Mutton, Krastev.

Gara che inizia sotto il diluvio in un terreno di gioco fortemente condizionato dalla pioggia che scende dal mattino su Viareggio. Parte aggressivo il Bologna ma al 5′ di gioco i rossoblu vanno vicinissimi al gol con Camba, che non riesce ad arrivare su un pallone vagante nell’area piccola messo in mezzo da Riccardo Doratiotto. Il primo tiro tra i pali dei sardi è una conclusione da fuori area al 16′ di Mastromarino, ma Ravaglia para a terra. Al 20′ Valencia recupera palla sulla mediana, si mette in proprio, e con un tiro dalla lunga distanza batte Daga per l’1-0 Bologna. Alla mezz’ora Camba con una splendida rovesciata riporta la partita in parità, 1-1. Al 39′ Bologna nuovamente in avanti e Pattarello spedisce alto dentro l’area di rigore graziando Daga. Bravo il Cagliari a riprendere la gara dopo l’inaspettato vantaggio felsineo. Obiettivo non semplice in un campo ai limiti del praticabile per la pioggia.

Intervistato a fine primo tempo il responsabile delle giovanili del Cagliari, Mario Beretta, si è detto soddisfatto: <<Per ora in questo Viareggio è stato un bel Cagliari. Peccato per quel gol subito un po’ casualmente e nella ripresa sarà dura per la forte pioggia. Il nostro obiettivo? Resta quello di andare il più avanti possibile e far fare esperienza ai ragazzi. Han e Caligara sono stati inseriti nella lista ma prima di tutto vengono gli impegni della prima squadra>>.

Nella ripresa subito il Bologna pericoloso. Valencia, vera spina nel fianco per i sardi palla al piede, penetra in area di rigore ma al momento di calciare viene leggermente sbilanciato. Per l’arbitro Giordano di Novara non c’è rigore. Il Cagliari reagisce ma Doratiotto fallisce solo davanti a Ravaglia il possibile 1-2. Poi è Camba a sfiorare il vantaggio su un rinvio maldestro del numero uno dei bolognesi. Al 60′ Daga compie un miracolo su un tiro ravvicinato di Krastev. Nella speranza di dare vivacità all’attacco Canzi sposta più in avanti Kouadio inserendo Porru sulla fascia di difesa ma il campo zuppo d’acqua rallenta notevolmente i ritmi di gioco. E alla fine è 1-1, con i sardi che salgono a quattro punti nel girone. A fine partita Canzi ha fatto i complimenti ai suoi: <<Giocare in un terreno così, con questa pioggia, non è calcio. Ma noi siamo stati bravi contro una squadra che gioca in una categoria superiore alla nostra e per la quale abbiamo grande rispetto. Volevamo fare punteggio pieno per la qualificazione ma ora testa al Rigas che affronteremo domenica>>.

I protagonisti

Il migliore del Cagliari è senza dubbio Camba. Oltre al gol spettacolare in acrobazia è anche il più pericoloso in avanti. Un bel riscatto per il ragazzo rossoblu che nelle ultime partite aveva perso un po’ di spazio a favore di Gagliano e Doratiotto. Ottima diga in mezzo a un campo difficile per la pioggia quella di Colarieti e Ladinetti. Quest’utlimo ha ricevuto anche i complimenti di Canzi al momento della sostituzione. Gara attentissima in difesa per Antonini Lui. Nel Bologna Valencia è stato un pericolo costante, anche se è notevolmente calato nella ripresa.

Sardi famosi: l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari, super divo del cinema italiano.

Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo.

Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta.

A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica.

Suo padre era proprietario di un pastificio (aveva diversi mulini) ed era una persona benestante, sua madre figlia del presidente della corte d’appello di Cagliari. Il piccolo Amedeo ha solo sei anni quando suo padre muore e la madre si trasferisce con lui e le sorelle a Roma.

Dopo il collegio dai salesiani e gli studi di ingegneria, abbandonati prima della laurea, passa al teatro, sua grande passione fin dalle prime recite scolastiche. L’esordio da professionista avviene nel 1927.

Nel 1935 viene notato da Elsa Merlini, che gli offre una parte nel film che sta per girare. Il film, Ginevra degli Almieri, non sarà un successo, e Nazzari tornerà al teatro. Ancora una volta sarà un’attrice, Anna Magnani, a notarlo soprattutto per la prestanza fisica e ad imporlo nel cast di Cavalleria (1936). Ancora un film in divisa sarà nel 1938 il suo secondo successo di pubblico: Luciano Serra pilota, sempre con la regia di Alessandrini. Iniziano a fioccare le offerte e il suo volto è sempre più conosciuto.

Nel 1941 alla Mostra di Venezia vince la futura Coppa Volpi per il film Caravaggio, pittore maledetto.

Sempre in quell’anno il celebre La cena delle beffe lo consacra definitivamente come “divo” del cinema. Il film, diretto da Alessandro Blasetti, è un dramma in costume che si svolge nella Firenze dei Medici.

Lavorerà con Alberto Lattuada e con Anna Magnani come co-protagonista, nel 1957 viene scelto da un Federico Fellini ormai affermato, per recitare in Le notti di Cabiria un ruolo di divo in decadenza.

Sempre nel 1957 Nazzari sposa Irene Genna, attrice italo-greca, da cui un anno più tardi nascerà la figlia Maria Evelina. Dopo oltre vent’anni di successi, nei ’60 arrivano le prime delusioni: la più grande è il ruolo del principe Salina nel Gattopardo di Visconti, proposto a lui, ma che va poi a Burt Lancaster per ottenere finanziamenti da una casa di produzione americana.

In Italia si apre la stagione d’oro della commedia all’italiana, ma salvo qualche sporadica eccezione, Nazzari si rifiuta di interpretare questo tipo di copioni. Nazzari muore a Roma il 7 novembre del 1979.