(VIDEO) Roberto Zanda con ironia dopo l’operazione: “Ho chiesto la depilazione. Ci tengo all’immagine”

«Ragazzi, come vedete sto soffrendo tantissimo, sono depresso con queste due belle pivelle che mi depilano». Usa l’ironia, come in tutte le occasioni, anche quelle più difficili, Roberto Zanda per salutare i suoi fan e sostenitori nel suo ultimo video,
«Ragazzi, come vedete sto soffrendo tantissimo, sono depresso con queste due belle pivelle che mi depilano». Usa l’ironia, come in tutte le occasioni, anche quelle più difficili, Roberto Zanda per salutare i suoi fan e sostenitori nel suo ultimo video, dopo l’operazione in cui gli sono stati amputati entrambi i piedi e la mano destra.
L’atleta cagliaritano ha postato un video in cui viene depilato dalle infermiere del Parini di Aosta, novello «reparto estetico», come lo definisce – sempre con ironia – la moglie di “Massiccione”, Giovanna Caria, che lo intervista.
Abbiate pazienza ma all'immagine ci tengo e prima dell'antidolorifico ho chiesto la depilazione
Posted by Roberto Zanda on Tuesday, 13 March 2018
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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

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