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(PHOTOGALLERY) Calcinacci e spazzatura: il Palazzo delle Scienze cade a pezzi. Ma dall’Università assicurano: “La struttura è in sicurezza”

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Ogni mattina, a Cagliari, decine di studenti risalgono via Porcell fino all’imponente ingresso del Palazzo delle Scienze. Ad accoglierli, però, è ormai da mesi uno scenario desolante, fatto di sporcizia, corridoi ingombri di materiali e monitor abbandonati. Il tutto in una cornice strutturale se possibile ancor più degradante: dalle finestre si intravede un soffitto in quello che sembrerebbe eternit, giardini interni colmi di rifiuti, finestre senza vetri e calcinacci ammassati agli angoli delle pareti. Inevitabili, a seguire, i problemi organizzativi, quali ad esempio la necessità di “occupare” un’aula studio per svolgerci le normali attività didattiche, come accaduto agli studenti della magistrale in Matematica.

Laboratorio T. Tetto in eternit?

 

 

 

 

 

 

 

Aula studio “occupata” dagli studenti della magistrale in matematica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’edificio. Il Palazzo delle Scienze, edificio degli anni ’30, ospita oggi gli studenti iscritti alle facoltà di Matematica, Informatica e Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Dai primi due corsi di laurea, ancora oggi, provengono gli studenti che ogni giorno qui seguono corsi e attività laboratoriali, in un contesto di evidente degrado.

 

Primo piano, porta interna

Una finestra al primo piano

 

 

 

 

 

 

 

Rifiuti ammassati in un corridoio

 

 

 

 

 

 

 

 

Il crollo di dicembre e i ritardi dei tesisti. Una situazione disagevole, quella che si vive al Palazzo, resa ancora più difficile in seguito al crollo nell’aula didattica D, quotidianamente utilizzata dagli studenti di matematica fino alla mattina del fatto, avvenuto, fortunatamente nella notte, fra il 7 e l’8 dicembre 2017. Da allora due sono stati gli incontri fra gli studenti e la Rettrice, che hanno portato alla promessa del trasferimento in tempi brevi negli spazi della Cittadella di Monserrato. Migrazione in realtà già iniziata, per quanto riguarda gli studenti di CTF, ma che a oggi vede ancora costretti gli studenti di Matematica e Informatica a seguire lezioni e laboratori in un contesto senz’altro inappropriato.

Lavori in corso in Aula B

 

La situazione. Se i lavori in aula D, quindi, procedono fin dai giorni immediatamente successivi al crollo, il resto della struttura continua a determinare situazioni di grave disagio, a causa degli spazi carenti e, soprattutto durante i mesi invernali appena trascorsi, dei disagi causati dall’impianto di riscaldamento, reso inutile dalle precarie condizioni degli infissi. «Per lo studio autonomo siamo costretti a spostarci di continuo da un’aula all’altra», raccontano alcuni studenti. «Non avendo una biblioteca, ed essendo poche le postazioni disponibili distribuite nei corridoi, non possiamo fare altrimenti». Una situazione di ancor più grave disagio è quella invece vissuta negli scorsi mesi da alcuni tesisti di CTF. «A settembre ho iniziato al Palazzo delle Scienze la mia tesi di ricerca», racconta una studentessa. «Dopo il crollo dell’aula D, però, anche i laboratori sono stati dichiarati inagibili. Inizialmente ci era stato detto che la situazione di sarebbe risolta in poco tempo, ma dati i continui rimandi io e alcuni colleghi abbiamo dovuto trasferirci a Monserrato e cambiare progetto di ricerca, per non rischiare ulteriori ritardi».

Le perplessità. Sono tanti i dubbi sulla sicurezza da parte degli studenti. Che di episodi da raccontare ne hanno tanti, come di quel 17 novembre in cui un guasto alla caldaia rese necessaria la sospensione delle attività didattiche. «Una mattina alcuni di noi hanno visto fuoriuscire dal comignolo un filo di fumo nero e denso. L’aria si è fatta irrespirabile nel giro di poco tempo, abbiamo evacuato il palazzo e i docenti hanno sospeso le lezioni», racconta Carlo. Una quadro ancora più desolante, se possibile, è quello che si presenta dopo una visita al seminterrato del Palazzo, sede di una sala utilizzata dai dottorandi di Informatica. Pochi metri più avanti, proseguendo sullo stesso corridoio d’ingresso, facilmente percorribile e privo di segnalazioni seppure interdetto agli studenti, fa mostra di sé l’ennesima sitiazione precaria.

Bagno seminterrato

 

Seminterrato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Università. Dal rettorato, però, la posizione in merito è netta. «Non ci sono certamente problemi di sicurezza, di bellezza degli spazi sì», fa sapere la Rettrice Maria del Zompo. «Ma i locali saranno presto risistemati, anche perché presto tutte le attività saranno trasferite alla Cittadella di Monserrato, in locali appositamente predisposti da tempo. L’Ateneo ha già previsto una somma per ristrutturare ancora meglio tutto il Palazzo delle Scienze, non appena sarà svuotato per effetto dei trasferimenti. Qualora ci fossero ulteriori e nuovi problemi rispetto a quelli già chiariti un mese fa durante una lunga riunione in Aula magna – a cui ha partecipato una trentina di persone, tra studenti, docenti e personale, a cui questa posizione è stata ampiamente spiegata – i rappresentanti degli studenti possono contattare senza problemi il Rettore». Dalla Direzione delle Opere Pubbliche dell’Ateneo arrivano invece rassicurazioni in merito alle tempistiche. «I primi ad essere rifatti saranno quelli delle aule B e D, e gli altri a seguire, ma è bene ribadire che la situazione è sicura. Anche gli altri soffitti saranno rimessi a posto: l’auspicio è entro un mese, ma ci sono tempi tecnici da rispettare per una gara d’appalto per la quale una ditta è uscita, e una ne deve subentrare».

 

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