Tertenia, “curava” i tumori con gli ultrasuoni. Sequestrati i macchinari della dottoressa sbugiardata da Le Iene
Ieri pomeriggio i Carabinieri del NAS di Sassari, insieme a quelli Jerzu e Tertenia e alla Guardia di Finanza di Arbatax hanno proceduto congiuntamente alla perquisizione e al sequestro della strumentazione tecnica nello studio tertenese della dottoressa Alba Veronica Puddu,
Ieri pomeriggio i Carabinieri del NAS di Sassari, insieme a quelli Jerzu e Tertenia e alla Guardia di Finanza di Arbatax hanno proceduto congiuntamente alla perquisizione e al sequestro della strumentazione tecnica nello studio tertenese della dottoressa Alba Veronica Puddu, così come chiesto dalla Procura.
Il provvedimento di sequestro era finalizzato ad esigenze probatorie e, in particolare, allo scopo di consentire accertamenti tecnici sulla strumentazione, per verificarne le caratteristiche e lo stato di efficienza. Sono stati sequestrati undici dispositivi, tra cui ecografi, apparecchiature ad ultrasuoni ed altro.
Sono stati sequestrati computer, dispositivi informatici e telefonici, oltre ad agende, documentazione medica, e ricevute di pagamento. I dispositivi informatici saranno oggetto di accertamenti forensi. Nel corso dell’attività, è stata anche identificata una persona, che si stava sottoponendo alle “cure” della dottoressa Puddu.
Come è noto, la Procura della Repubblica ha avuto notizia di fatti di rilevanza penale a seguito della trasmissione “Le Iene”, andata in onda a novembre. Dopo la messa in onda del programma sono state svolte articolate indagini durante le quali sono state acquisite le documentazioni integrali ( anche la totalità dei filmati effettuati per la realizzazione del servizio televisivo) e si è proceduto a contattare le persone informate sui fatti, tra cui il medico legale che constatò due decessi di malati oncologici avvenuti nello studio della dottoressa Puddu, alcuni stretti congiunti delle persone decedute ed altre persone coinvolte nei fatti direttamente. I militari, nel corso delle indagini, hanno inoltre acquisito la documentazione clinica presso varie strutture sanitarie ed ospedaliere.
Le ipotesi di reato per la dottoressa Puddu sono quelle di omicidio, lesioni personali, circonvenzione di incapace, truffa continuata.
Gli investigatori hanno ragione di ritenere che nessuna delle cure praticate dalla dottoressa Puddu nei confronti di malati oncologici, di persone affette da altre malattie e, a maggior ragione, di persone perfettamente sane indotte dall’indagata a credere di essere affette da malattie più o meno gravi, abbiano mai prodotto alcun effetto positivo su tali persone.
Al contrario, nei casi di persone gravemente malate, che hanno fatto ricorso alle cure della dottoressa, è altamente probabile che si sia verificato l’aggravamento e addirittura la morte in conseguenza del fatto che tali pazienti siano stati convinti dalla dott.ssa Puddu ad abbandonare le terapie convenzionali per ricorrere a cure definite dalla medesima del tipo “ultrasuoni”, “radiofrequenze”, “rivitalizzazione del sangue”, tipologie di trattamenti il cui ambito tipico di applicazione è quello della medicina diagnostica o di quella estetica.
Dalle indagini è emerso che si sono rivolti alla dott.ssa Puddu persone provenienti dal Piemonte, particolarmente dal torinese, e da varie province della Sardegna (Oristano e Cagliari), oltre che persone dei comuni di Tertenia e limitrofi.
A questo proposito i carabinieri rivolgono un appello alle persone che a vario titolo siano in possesso di informazioni pertinenti ai fatti su cui si sta indagando affinché si presentino presso il più vicino comando dei Carabinieri per farne denuncia o per raccontare quanto a loro conoscenza.
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