La Sardegna si doterà di una propria scuola per il paesaggio. A farlo sapere è l’assessore dell’urbanistica Cristiano Erriu. Durante la presentazione dei nuovi progetti previsti per l’Ex Ospedale Marino Erriu ha parlato di un nuovo piano regionale per la promozione e la formazione sul territorio. Si tratta di un investimento superiore al milione di euro. Lo scopo è quello di rivalutare il legame tra l’uomo e la natura e di evidenziare come il paesaggio e il suo mutare abbiano influenzato la cultura sarda.

Il progetto Scuola per il paesaggio della Sardegna (SPS) è ispirato a un provvedimento simile già attuato in Trentino. L’idea è quella di creare una rete collaborativa tra i vari comuni, la Regione, le scuole, e le università di Cagliari e Sassari per dare il via a dei corsi di sensibilizzazione e di formazione in ambito paesaggistico. La Scuola avrà diverse finalità, come ha spiegato lo stesso Erriu.  Lo scopo principale però è quello di creare in Sardegna una cultura condivisa che porti a una maggiore tutela e a una rivalutazione del territorio. In maniera particolare delle zone non costiere e del centro dell’isola. Il fine non è solo la salvaguardia ambientale ma anche la valorizzazione dal punto di vista economico e sociale dei vari paesaggi che caratterizzano la Sardegna (Roberto Pinna).

Una fotografia suggestiva, che sembra uscita da un film fantasy, arriva dal cuore della Gallura e ci ricorda, ancora una volta, quanto la natura sarda sia maestra nel creare opere d’arte senza tempo. A pochi passi da Aggius, nella collina di Monte Longu, si staglia una enorme roccia di granito che, grazie all’azione combinata di vento e millenni, ha assunto una forma sorprendente: quella di un teschio umano.

Foto di Graziano Vannini

L’incredibile scatto porta la firma di Graziano Vannini, che è riuscito a catturare con rara sensibilità la potenza simbolica di questo volto di pietra. La formazione si trova nella suggestiva Valle della Luna — nota anche come Piana dei Grandi Sassi — un’area dominata da rocce granitiche modellate nel tempo e da un’atmosfera quasi irreale, che ha reso questo luogo celebre anche come rifugio degli hippie negli anni ’70 e ’80.

Ma Monte Longu non è solo natura scolpita: tra le sue alture si trovano anche i resti archeologici del nuraghe Monti Longu, testimoni dell’antichissima storia dell’isola. Un luogo dove mito, geologia e memoria si intrecciano in un silenzio eterno. Una visita qui significa immergersi in uno scenario lunare, dove ogni roccia racconta una storia e ogni tramonto tinge di mistero le sagome scolpite dal tempo. E chissà quanti altri volti, animali o creature immaginarie si nascondono ancora tra le pieghe granitiche di questa terra antica.