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Assemini, non c’è pace per il servizio mensa: alle proteste dei genitori si aggiungono quelle delle lavoratrici

Assemini, non c’è pace per il servizio mensa: alle proteste dei genitori si aggiungono quelle delle lavoratrici.

Dopo le proteste di un gruppo di genitori della scuola di via Di Vittorio, che stanno attuando lo sciopero del pasto, dando ai bambini un panino da consumare a scuola al posto del pasto del servizio mensa, a protestare sono le dipendenti che rivendicano il mancato pagamento delle ore di straordinario.

Le addette al servizio mensa della ditta EP, vincitrice dell’appalto, contestano alla ditta il mancato pagamento delle ore di straordinario effettuate a novembre e dicembre dello scorso anno. «Le dipendenti nei primi mesi di avvio del servizio» spiega Nella Milazzo, segretaria generale FILCAMS CGIL di Cagliari, «hanno svolto un alto numero di ore di straordinario, autorizzate solo verbalmente dal loro referente». Soprattutto all’inizio, per avviare il servizio partito in forte ritardo, le dipendenti si sono rese disponibili a lavorare molte ore per prestare al meglio la loro opera. «Il lavoro che devono svolgere è tanto e loro sono poche, occorre potenziare il numero di ore e assumere altro personale», prosegue la Milazzo, «l’azienda ha chiamato altre cinque persone, ma tre di queste solo per un’ora al giorno e questo è avvilente per le lavoratrici oltre che insufficiente per le esigenze del servizio». Va da se che questa protesta potrebbe mettere a rischio la corretta pulizia degli ambienti a fine pasto. Tuttavia la rappresentante sindacale delle dipendenti precisa che la protesta verte esclusivamente sui problemi legati alla retribuzione e non mette in alcun modo in discussione la qualità del cibo servita dalle stesse. Maurizio Melis responsabile della ditta EP risponde: «Abbiamo pagato 440 ore di straordinario che abbiamo autorizzato all’inizio dell’attività dell’azienda perché nella fase di avvio occorreva un impegno maggiore». Le lavoratrici secondo Melis non erano autorizzate a lavorare ore in più nel periodo successivo all’avvio del servizio, comunque la dita ha provveduto all’assunzione di nuovo personale. «Abbiamo assunto altre cinque lavoratrici per supportare quelle già operative» conclude Melis approfittando dell’occasione per tranquillizzare i genitori sulla qualità del cibo e del servizio della mensa e ribadire che le cucine sono sempre aperte a tutti i genitori che possono in qualunque momento verificare la qualità del cibo e le condizioni igieniche dello stabilimento. (Dalila)

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