I nove chioschi bar realizzati a supporto della balneazione nel litorale di Castiadas tra il 2003 e il 2014 dovranno essere demoliti entro 90 giorni. Lo ha disposto con apposite ordinanze l’ingegnere Ilaria Lussu, responsabile del “Servizio Tecnico-Ufficio Urbanistica” del comune di Castiadas.

Come riporta La Nuova, le strutture, tutte in legno, sarebbero dovute essere rimosse, entro il 31 ottobre di ogni anno, al termine della stagione balneare estiva. Il provvedimento si rende necessario soprattutto perché il comune di Castiadas non si è ancora dotato del piano di utilizzo dei litorali (pul) I chioschi sono realizzati in aree classificate H (di rispetto integrale), di proprietà del demanio marittimo, sottoposte a vincolo paesaggistico.

Le ordinanze dispongono, oltre alle demolizioni, il ripristino dello stato dei luoghi. A chi non ottempererà sarà comminata una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra duemila e ventimila euro. Di sicuro tutti i proprietari dei chioschi presenteranno ricorso al tribunale amministrativo regionale e col pretesto che la stagione balneare è alle porte chiederanno una proroga. Le ordinanze sono state notificate ai legali rappresentanti delle ditte proprietarie e per conoscenza sono state inviate tra l’altro alla Procura della repubblica, presso il tribunale di Cagliari, agli assessorati regionali agli Enti locali, finanze, urbanistica e Difesa dell’ambiente, all’Agenzia del demanio e al Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

I chioschi che dovrebbero essere demoliti sono a Villa Rey (ditta Bynando), Cala Pira (Dolce Sogno), Sant’Elmo (Re Blu Four), San Pietro (Il Galeotto), San Pietro (ditta Maklas), Monte Turnu (ditta Iki Beach), Cala Sinzias (ditta Immobiliare Cala Sinzias), Santa Giusta (IGV Hotel spa), San Pietro-Cala Sinzia (Gruppo Is Fradis).

È arrivata al rifugio Lida di Olbia, due giorni fa direttamente dalla clinica veterinaria, Pimpa, una giovane cagnolina che è stata investita da un’auto. Il trauma spinale che ha subito è serio: per recuperare dovrà osservare un periodo di riposo, seguire sedute di fisioterapia e sottoporsi ad ulteriori esami per capire come ristabilire al meglio le sue funzionalità.

Al momento Pimpa presenta una vescica neurologica, che richiede cure e gestione dedicate. La strada verso il recupero sarà lunga e non sempre semplice. «Faremo tutto il possibile per rimetterla in sesto», spiegano i volontari. «Abbiamo bisogno del vostro supporto per darle una seconda possibilità. Pimpa ha già dimostrato un coraggio immenso: aiutiamola a trasformare la paura in speranza. Deve tornare a correre, come ogni cagnolina giovane e buona merita».

Pimpa si trova in Sardegna ma per una buona adozione può viaggiare anche in centro e Nord Italia. Per chi volesse contribuire, ecco i contatti e i canali disponibili:

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