Intervista a Giuseppe Luigi Cucca (Pd): “Dal Pd grande attenzione per la Sardegna in questi anni”

Manca pochissimo ormai al voto del 4 marzo che deciderà chi comporrà il Parlamento italiano nei prossimi cinque anni. Nonostante gli ultimi sondaggi pubblicati due settimane fa non fossero particolarmente benevoli nei confronti del Pd, il segretario regionale e candidato
Manca pochissimo ormai al voto del 4 marzo che deciderà chi comporrà il Parlamento italiano nei prossimi cinque anni. Nonostante gli ultimi sondaggi pubblicati due settimane fa non fossero particolarmente benevoli nei confronti del Pd, il segretario regionale e candidato nel collegio uninominale unico per il Senato, Giuseppe Luigi Cucca, è ottimista in vista del voto.
Giuseppe Luigi Cucca, quali sono le sue sensazioni in vista del voto?
Positive. In questi ultimi giorni sto riscontrando una certa attenzione da parte della gente, una voglia di partecipazione e di conoscere cosa è stato fatto in questi anni. Credo che il modo migliore per superare la disaffezione nei confronti della politica sia parlare alle persone perché siano in grado di decidere con una maggiore consapevolezza. Noto, infatti, che quando spieghiamo le tante cose che abbiamo realizzato, dopo una iniziale diffidenza, le persone si convincono delle bontà delle azioni e finiscono per voler dare nuovamente fiducia al PD.
Chi teme di più tra i concorrenti: 5stelle o centrodestra?
Temo la minaccia populista ed estremista, la deriva antidemocratica e antieuropeista nella quale l’Italia rischia di precipitare qualora malauguratamente dovessero vincere le destre o i Cinquestelle. Tuttavia, sono certo che il popolo italiano non permetterà che il nostro Paese retroceda, e credo che anche stavolta prevarrà il senso di responsabilità e la propensione moderata dell’elettorato. C’è un bisogno diffuso di serietà, di concretezza e di credibilità e l’unica forza in grado di garantirle resta il PD.
Crede che nell’Isola il voto potrà essere influenzato dall’idea (buona o cattiva) che i sardi si sono fatti della Giunta Pigliaru?
Credo che i sardi sapranno valutare positivamente le politiche e i risultati ottenuti dalla Giunta regionale, che sono emersi in modo particolare negli ultimi mesi. La maggioranza che governa la Regione ha realizzato riforme e politiche ambiziose che necessitano di tempo per dare i loro frutti, e ha investito una tale quantità di risorse a sostegno del lavoro, del sociale, dell’istruzione, dell’agricoltura e delle imprese, come non era mai stato fatto prima. Penso in particolare ai 120 milioni stanziati nell’ultimo anno e mezzo per il settore agricolo, e il recente programma Lavoras da 130 milioni di euro. Certo, c’è ancora molto da fare e da dimostrare. Quest’ultimo anno sarà decisivo per completare alcuni interventi e predisporne di altri per migliorare ciò che è stato fatto.
Candidati impresentabili, un tema caldo agitato dallo stesso Renzi e da Di Maio: quale è il suo giudizio rispetto ai candidati Pd indagati in relazione proprio a tale polemica?
Il mio giudizio, innanzitutto da avvocato, è che fino alla condanna definitiva vale sempre la presunzione di innocenza, come prescrive la Costituzione. Sono sempre garantista, e rifiuto il moralismo di comodo, quello invocato a seconda dell’opportunità e della convenienza come sono soliti fare i Cinquestelle quando devono epurare qualcuno. Saranno gli elettori a giudicare l’adeguatezza dei nostri candidati che hanno dimostrato sul campo di essere capaci e hanno l’esperienza e la competenza per andare in Parlamento. Sul piano giuridico spetterà al giudice dare la sentenza, ma sul piano politico decideranno i cittadini con il voto.
Perché i sardi dovrebbero votare il Pd?
Perché in questi 5 anni di legislatura a guida PD la Sardegna ha avuto un’attenzione come non accadeva da 50 anni. Grazie all’impegno dei parlamentari del PD e del centrosinistra, insieme alla Regione, siamo riusciti ad ottenere risultati mai realizzati prima, a raggiungere accordi storici, come quello sulle servitù militari e sulla Maddalena, e a risolvere annose vertenze industriali come l’Alcoa. I Governi Renzi e Gentiloni hanno sempre dimostrato una grande disponibilità verso la nostra Isola, riconoscendo le istanze di autonomia, con l’impegno a portare in Europa il dossier insularità, e investendo ingenti risorse, come quelle contenute nel Patto per la Sardegna da quasi 3 miliardi di euro e i finanziamenti CIPE per i trasporti e le infrastrutture. Gli altri promettono cose irrealizzabili, noi portiamo fatti e proposte per l’Italia e per la Sardegna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA