La Sardegna ha perso quasi 5mila abitanti in un anno (4.835). Un dato – quello presentato oggi dal centro studi Cna Sardegna – che racconta di un lento e costante spopolamento dell’isola accompagnato da un progressivo invecchiamento.
Ma il vero dato che racconta l’evolversi della popolazione in Sardegna è quello dell’emorragia dei giovani: ogni anno perdiamo 1.700 giovani che lasciano l’isola per andare a costruirsi un futuro altrove. E non c’è da biasimarli visto che il tasso di disoccupazione giovanile si attesta al 56,3%. Il 23,2% della popolazione ha più di 64 anni.
L’unico “più” nelle tabelle statistiche riguarda le presenze straniere ormai attestate al 3%, la maggior parte delle quali in età lavorativa, dato dimostrato dalla crescita del numero di aziende gestite da imprenditori stranieri, 10.337 al 31 dicembre 2017.
«Il sempre più consistente flusso di giovani che lasciano la Sardegna, in molti casi per mancanza di adeguate opportunità di occupazione, rappresenta uno dei fattori di debolezza del sistema socio-economico regionale» – spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario Cna Sardegna -. Il processo di invecchiamento della struttura demografica rappresenta un problema pressante per la Sardegna ed è ormai improrogabile l’implementazione di politiche mirate ad aumentare la componente giovanile, arrestando l’emorragia in atto ed aumentando la capacità attrattiva rispetto ad altri contesti territoriali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA