Reddito di inclusione e cantieri per il lavoro. Pigliaru risponde a Di Battista
«All’onorevole Di Battista, che è venuto in Sardegna a proporre reddito di cittadinanza e lavori socialmente utili nei Comuni, non possiamo che dire grazie per aver ricordato due punti qualificanti del nostro programma, già attuati da questa Giunta e da questa
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«All’onorevole Di Battista, che è venuto in Sardegna a proporre reddito di cittadinanza e lavori socialmente utili nei Comuni, non possiamo che dire grazie per aver ricordato due punti qualificanti del nostro programma, già attuati da questa Giunta e da questa maggioranza».
Il presidente della Regione Francesco Pigliaru commenta così le dichiarazioni dell’esponente M5S che ieri ha tenuto un comizio a Iglesias. «Con LavoRas, un piano straordinario da 128 milioni di euro, puntiamo a creare diecimila posti di lavoro. Con i cantieri nei Comuni prima di tutto, per i quali investiamo 66 milioni e che contiamo di poter aprire entro un mese dall’approvazione definitiva di LavoRas. Ma ricordo che abbiamo fatto molto di più di quello che suggerisce Di Battista, perché oltre a tutta la parte della cantieristica, stiamo investendo oltre 61 milioni di euro in una serie di incentivi occupazionali per le imprese affinché assumano il più possibile. È un progetto ambizioso, che ha l’obiettivo molto chiaro di creare occupazione subito, per rispondere all’emergenza, ma allo stesso tempo mettere le basi perché gli effetti di quel lavoro restino nel tempo, garantendo migliori servizi ai cittadini. Con il nostro piano coinvolgiamo tutte le categorie dei disoccupati, con particolare attenzione ai giovani che vogliamo restino in Sardegna a costruire il loro futuro».
Non solo cantieri, precisa Pigliaru, perché anche sul fronte sociale l’attenzione della Giunta è massima e costante. «Siamo stati una delle prime regioni a introdurre il REIS, il reddito di inclusione sociale e ne siamo orgogliosi. E la decisione, presa in occasione della scorsa Finanziaria, di incrementarne del 50% la dotazione portandola da 30 a 45 milioni di euro in modo stabile, dimostra l’attenzione e l’impegno nei confronti dei più deboli. Tutto questo mantenendo lo sguardo lungo sul futuro per innescare meccanismi virtuosi di crescita e sviluppo».
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Oscar Green 2025, la Sardegna dei giovani che coltivano il futuro: ecco chi sono i vincitori

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori, da vari luoghi della Sardegna
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C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.
Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.
Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.
Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.
Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.
Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.
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