Legrottaglie e la sua vita a Cagliari: “Ho deciso di restare. Sogno di allenare di nuovo i rossoblù”
La sua avventura da “secondo” di Massimo Rastelli è terminata (male) qualche mese fa. Il feeling col Cagliari e con la città di Cagliari, però, per Nicola Legrottaglie, non ha ancora avuto fine. Dopo l’esonero dello scorso ottobre, infatti, l’ex
La sua avventura da “secondo” di Massimo Rastelli è terminata (male) qualche mese fa. Il feeling col Cagliari e con la città di Cagliari, però, per Nicola Legrottaglie, non ha ancora avuto fine. Dopo l’esonero dello scorso ottobre, infatti, l’ex viceallenatore rossoblù ha scelto di restare a vivere nella sua bella casa di viale Diaz, da dove continua a seguire con affetto la sua vecchia squadra sognando (un giorno) di poterla riabbracciare.
Allora, Legrottaglie, il mal di Sardegna ha colpito anche lei?
«Beh, sì: Cagliari e l’Isola sono bellissime. A dirla tutta, però, ho deciso di rimanere nella vostra splendida città anche perché qui, come in altri posti in cui ho lavorato, ho stabilito delle relazioni e dei legami forti che non volevo lasciare. Quando sono arrivato in Sardegna, insieme ad altre persone, ho dato vita al progetto Connect Cagliari, un gruppo di quaranta persone che si incontra ogni venerdì: discutiamo, a volte preghiamo, vediamo dei film. Insomma, stiamo insieme e continueremo a farlo».
E col Cagliari ci sta spesso insieme? Lo guarda la domenica in tv?
«Sì, non mi perdo una partita. Il Cagliari è la squadra che mi ha dato la possibilità di esordire da allenatore in Serie A, la seguirò sempre con affetto».
Ha dei rimpianti per come è finita la sua esperienza rossoblù? Che cosa non ha funzionato, nel corso di questa stagione, nella gestione sua e di Rastelli?
«Guardi, preferisco non parlare di ciò che è stato. Posso solo dire che ringrazio il presidente Giulini e Massimo Rastelli per l’opportunità concessami. Il calcio, purtroppo, è fatto di alti e bassi, di vittorie e di sconfitte e a me questa volta è capitato di perdere. Mi è dispiaciuto molto ma non mi sono abbattuto: sto studiando e mi sto aggiornando per diventare un tecnico ancora più preparato».
Lasciando ciò che è stato e tornando al Cagliari attuale, pensa che i rossoblù riusciranno a raggiungere facilmente la salvezza?
«Assolutamente sì, il Cagliari è troppo superiore alle squadre che gli stanno dietro. Quella rossoblù, del resto, è una società molto solida e ha un presidente ambizioso come Giulini che le permetterà di costruire un bel futuro».
A proposito di futuro, che ne pensa di Nicolò Barella? È pronto per una big?
«Barella è un ottimo giocatore: ha buona tecnica, buona gamba e tanta grinta. Per queste ragioni, quindi, è sicuramente pronto per una big italiana, anche se il difficile, è bene ricordarlo, non è tanto arrivare in una grande, quanto restarci. Se capirà che nella vita tutto si ottiene con il sacrificio, allora, Nicolò farà una grande carriera».
Nel futuro molto prossimo di Barella e del Cagliari c’è il posticipo di lunedì col Napoli: che partita sarà? I rossoblù hanno qualche chance di fermare la capolista?
«Il Cagliari può sicuramente fermare il Napoli, che, alla Sardegna Arena, avrà certamente delle difficoltà. D’altronde giocare con i rossoblù non è mai facile: sanno chiudersi bene e ripartire».
E la sua ripartenza, Legrottaglie, come e dove sarà?
«Come le ho detto, sto studiando per migliorarmi. In futuro mi piacerebbe allenare in Serie A. Magari proprio al Cagliari: sarebbe bellissimo».
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