“Achille”, il “gobbo”, il “chimico”: sgominata la banda che gestiva traffici di droga tra Sardegna e Italia: 15 arresti

Una vera e propria associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti messa in piedi nel settembre dello scorso anno. Quindici persone sono state arrestate stamane nel corso di una maxi operazione antidroga condotta alle prime luci dell’alba dai carabinieri
Una vera e propria associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti messa in piedi nel settembre dello scorso anno. Quindici persone sono state arrestate stamane nel corso di una maxi operazione antidroga condotta alle prime luci dell’alba dai carabinieri delle compagnie di Carbonia, Cagliari, Nuoro, Lanusei, Sassari, Bonorva, Macomer, Iglesias e San Vito. Impiegati oltre 120 militari. L’esecuzione dei fermi è avvenuta su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari. A capo dell’organizzazione vi erano Arzu Sandro e Ghisu Alessandro che si erano spartiti l’intero territorio della Sardegna da nord a sud, suddividendolo in due ampie zone.
Gli arrestati: Italo Arzu di Arzana, 1966, Luca Arzu di Arzana, 1974, Roberto Arzu di Arzana, 1967, Sandro Arzu di Arzana, 1969, Pietro Fadda di Alghero, 1986, Bruno Fanni di Tortolì, 1958, Andrea Ferreli di Arzana, 1977, Alessandro Ghisu di Ghilarza, 1988, Salvatore Muntone di Nuoro, 1985, Vincenzo Piras di Arzana, 1977, Giovanni Piu di sassari, 1984, Alessandro Tedde di Sassari, 1986 e Luca Zedde di Sorgono, 1990.
La vasta operazione antidroga, condotta dall’aliquota operativa della Compagnia di Carbonia, con il supporto tecnico della Direzione Centrale Servizi Antidroga di Roma, dal mese di settembre 2017 al febbraio 2018, attraverso una complessa attività investigativa, ha permesso di contrastare un traffico di sostanze stupefacenti che dal continente giungevano nell’isola attraverso i due principali porti di Olbia e Cagliari. L’operazione, denominata “Ichnos“, ha fatto emergere la radicalizzazione territoriale di un gruppo criminale sardo che canalizzava, gestendo in maniera egemone, il rifornimento della cocaina e dell’eroina nell’Isola, spartendosi da nord a sud le principali province per il commercio illecito.
Le investigazioni hanno permesso di identificare i due principali capi del sodalizio che, con i rispettivi gruppi criminali, si sono suddivisi l’area nord (Sassari e Nuoro) e l’area sud est (Cagliari, Ogliastra e Sarrabus). Si tratta di Sandro Arzu, 49 anni, allevatore di Arzana, noto alle cronache giudiziarie per aver già scontato 26 anni di carcere per l’omicidio del presunto assassino di suo padre, e Alessandro Ghisu, 30 anni, residente a Thiesi, anche lui già noto, arrestato nel 2008 per rapina a mano armata in ufficio postale a Olbia.
Sandro Arzu, avvalendosi di collaboratori affidabili, atteso lo stretto rapporto di parentela, tra questi i fratelli Italo, Luca e Roberto ma anche il cugino Andrea Ferreli, sfruttava la disponibilità di luoghi sicuri per lo stoccaggio dei panetti di droga (ovili e aree rurali impervie), in attesa della successiva vendita ad altri acquirenti, e di uomini affidabili per i trasporti dello stupefacente e del denaro come Leonardo Saba, Alessandro Ghisu, aveva realizzato un gruppo criminale parallelo a quello di Arzu, vantando anche lui una efficace catena di distribuzione nelle province di Sassari (Giovanni Piu), di Nuoro (Sebastiano Nuvoli) e diversi autisti per i trasporti della droga e del denaro in continente e nell’Isola (Fadda e Tedde) nonchè di custodi dei panetti in aree agresti e in abitazioni (Nuvoli e Obinu).
Le indagini sono state condotte con molteplici difficoltà, dovute principalmente al modus operandi degli indagati che facevano più volte ricorso alla sostituzione delle schede telefoniche a loro in uso, intestate spesso a persone fittizie, cambiando le auto, utilizzando terminologie criptiche, chiamandosi tra di loro con nomi di fantasia o appellativi: il gobbo, Achille, il pittore, l’autista.
L’egemonia del sodalizio era avvalorata non solo dall’intelaiatura dell’organizzazione ma soprattutto dalla qualità dello stupefacente immesso nel mercato: alcuni sequestri hanno cristallizzato una purezza della cocaina pari al 93% di principio attivo. Nel corso delle indagini è emersa anche la figura di un “chimico”, che forniva al gruppo la propria collaborazione nell’analisi e valutazione. La cocaina acquistata era sempre contrassegnata da un marchio per il riconoscimento da parte del destinatario (Rolex, FX…).
L’indagine ha permesso di stimare che, dal mese di settembre ad oggi, gli indagati hanno acquistato oltre 85 kg di cocaina ed eroina con un investimento in denaro pari a 3 milioni e 200mila euro. L’operazione, conclusasi oggi con l’esecuzione delle misure nei confronti dei 15 associati, aveva già portato all’arresto di 5 persone in flagranza di reato, al sequestro di 16 kg di cocaina, denaro contante pari a 22mila euro e 2 autovetture di grossa cilindrata. Nel corso delle operazioni di oggi sono stati rivenuti una pistola illegalmente detenuta e 40 gr di cocaina nascosta nella camera da letto di Pietro Fadda a Thiesi.

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