Sa Domu: nel centro sociale autogestito nasce una palestra

I ragazzi del centro sociale autogestito Sa Domu in via Lamarmora a Cagliari hanno deciso di ristrutturare un’area e dedicarla ad attività sportive, gratuite. Ecco il post su Facebook in cui spiegano i loro propositi: “Questa è la storia di
I ragazzi del centro sociale autogestito Sa Domu in via Lamarmora a Cagliari hanno deciso di ristrutturare un’area e dedicarla ad attività sportive, gratuite. Ecco il post su Facebook in cui spiegano i loro propositi:
“Questa è la storia di una palestra abbandonata. Quella dentro la ex scuola Manno, oggi dentro Sa Domu. Quella palestra dal primo giorno di occupazione è tornata a vivere, riempendosi di persone e attività. Quest’anno la palestra ospita Boxe, Break Dance, Teatro, Movimento ed Espressione, Parkour e Capoeira. Tutti laboratori gratuiti ed autogestiti.
I ragazzi che animano queste attività hanno deciso di dare una svolta: nel pieno spirito dell’auto-organizzazione hanno completamente smantellato la vecchia pavimentazione per sostituirla con una nuova più calda, bella e confortevole! Ancora una volta abbiamo dimostrato che insieme possiamo trovare soluzioni alla mancanza di spazi e ai luoghi di ritrovo a pagamento. Autogestione e socialità. Lunga vita a Sa Domu!”

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In Sardegna vola la Saturnia del Pero, un’enorme falena grande 16 cm

E' la regina delle falene europee. Volando di notte, a causa della sua impressionante apertura alare, viene spesso scambiata per un pipistrello.
La Saturnia del pero, conosciuta anche come pavonia maggiore, è tra le falene più grandi d’Europa. La femmina può raggiungere un’impressionante apertura alare di 15-16 centimetri, mentre il maschio è leggermente più piccolo. Le sue ali, di un elegante colore nocciola sfumato di grigio, sono ornate da quattro grandi “occhi” simili a quelli del pavone: una strategia difensiva utile per spaventare i predatori o distrarne gli attacchi dalle parti vitali del corpo. I margini delle ali sono bordati da una fascia chiara color ocra che ne accentua l’eleganza.
Il bruco di questa specie è altrettanto sorprendente: lungo fino a 10 centimetri, ha un colore verde brillante, arricchito da tubercoli azzurri e ciuffi di peli neri. Durante la sua crescita si nutre voracemente di foglie, soprattutto di pero (Pyrus), ma anche di melo (Malus domestica), noce (Juglans), pioppo (Populus), olmo (Ulmus), albicocco, ciliegio e altri alberi del genere Prunus. A causa della sua dieta, può occasionalmente diventare dannoso per i frutteti.
La Saturnia del pero predilige le zone calde, in particolare quelle ricche di alberi da frutto. È attiva durante la notte, mentre di giorno si rifugia tra le foglie per riposare. La sua distribuzione copre i Paesi dell’area mediterranea, spingendosi fino al Vicino Oriente.
Queste falene sono volatrici potenti e, nel buio della notte, il loro volo può ricordare quello dei pipistrelli. Il maschio possiede due antenne bipettinate estremamente sensibili, capaci di percepire i feromoni emessi dalla femmina anche a distanze di 5 chilometri. Subito dopo l’accoppiamento, la femmina depone fino a 250 uova, sfruttando le ultime riserve energetiche accumulate durante lo stadio larvale, per poi morire. Il maschio, invece, può accoppiarsi più volte.
Un tempo comune, oggi la Saturnia del pero è sempre più rara. Le principali minacce alla sua sopravvivenza sono l’uso diffuso di insetticidi e l’inquinamento ambientale, che ne hanno drasticamente ridotto la presenza in natura.

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