Arriva a Turri “Tulipani in Sardegna”: nel cuore della Marmilla un evento tutto fiori e colori

Nell’immaginario collettivo, il tulipano è associato all’Olanda, ma anche la Sardegna ha deciso di non essere da meno. Arriva a Turri, nel cuore della Marmilla, “Tulipani in Sardegna“, il primo evento sardo dedicato alla suggestiva fioritura dei tulipani. Il parco, a 60 km
Nell’immaginario collettivo, il tulipano è associato all’Olanda, ma anche la Sardegna ha deciso di non essere da meno. Arriva a Turri, nel cuore della Marmilla, “Tulipani in Sardegna“, il primo evento sardo dedicato alla suggestiva fioritura dei tulipani.
Il parco, a 60 km da Cagliari, sarà visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 18 a partire dal 25 febbraio. In uno scenario tutto a colori si potrà trascorrere una giornata all’aria aperta, lontani dalla frenesia della città, in mezzo a un campo fiorito nel quale rilassarsi e godere dei benefici della natura. Visitando il giardino si potranno ammirare oltre 35mila Tulipani e altrettanti Ranuncoli, Narcisi e Anemoni.
Il prezzo d’ingresso (3€) permetterà ai visitatori di ammirare il parco in fiore munito di cestino consegnato in biglietteria con in omaggio due tulipani. Chi vorrà potrà cogliere tutti i fiori che desidera pagando poi all’uscita il prezzo di 1€ a tulipano. Per gli amanti dei picnic sarà possibile ristorarsi con un pranzo al sacco all’interno dell’area attrezzata all’ombra di alberi secolari e scattare qualche fotografia.
In occasione di “Tulipani in Sardegna“, conclusa la giornata nel giardino, si potrà accedere con uno sconto al Museo Naturalistico del Territorio “G.Pusceddu – Sa Corona Arrubia” (strada Lunamatrona – Collinas) per scoprire l’affascinante storia della diffusione del Tulipano in Europa, fra Sultani e Imperatori fino ad arrivare a quella che fu chiamata la “Borsa dei bulbi”, una vera e propria Wall Street della floricoltura in Olanda nella quale, aristocratici e artigiani, dissipavano i loro patrimoni scommettendo sui colori dei fiori e i loro prezzi ideali.
Per tutti gli aggiornamenti riguardo l’inaugurazione è possibile visitare il sito internet dedicato all’evento e la loro pagina Facebook.
Saranno giornate meravigliose.Ve lo assicuriamo !!! ???
Posted by Tulipani in Sardegna on Wednesday, 14 February 2018
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C’è un angolo remoto della Sardegna dove la geologia incontra l’immaginazione popolare: è l’isola del Toro, il punto più meridionale dell’intera regione, una scheggia di terra vulcanica solitaria e affascinante, che emerge dalle acque 11 chilometri a sud di Sant’Antioco.
Il Toro, assieme a Vacca e Vitello, forma quella che viene chiamata, con un pizzico di ironia, la “triade bovina” dell’arcipelago sulcitano. Tre isole disabitate, rocciose e selvagge, che portano nomi da stalla ma raccontano una storia lunga milioni di anni. Ce la racconta il paleontologo Daniel Zoboli.
Dal punto di vista geologico, queste isole sono figlie del fuoco. Vacca e Vitello, come Sant’Antioco e San Pietro, risalgono al ciclo vulcanico eocenico-miocenico, che ha modellato questa parte della Sardegna fino a circa 15 milioni di anni fa. Ma l’Isola del Toro è qualcosa di diverso. È un “neck” vulcanico, ovvero il condotto centrale di un antico vulcano ormai eroso, formatosi durante un ciclo vulcanico più recente (tra Serravalliano e Pleistocene) che ha interessato varie aree dell’isola.
Le colate laviche che compongono il Toro, con una composizione tra il benmoreitico e il trachitico, sono state datate a 11,8 milioni di anni fa. Sono le prime tracce di un fenomeno che, nei millenni successivi, porterà alla formazione delle giare, del Monte Arci e del Montiferru, dando alla Sardegna alcune delle sue strutture geologiche più imponenti.
Con una superficie di appena 11 ettari e un’altitudine massima di 112 metri, il Toro si impone più per la sua posizione estrema e la sua origine profonda che per la sua estensione. Sospeso tra mare e magma, rappresenta non solo il limite fisico meridionale della Sardegna, ma anche un testimone immobile di una lunga storia vulcanica che ha scolpito il volto dell’isola.

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