(VIDEO) L’amore ai tempi della Sardegna Arena: sorpresa di San Valentino “in rossoblù” per un tifoso del Cagliari

Cuore rossoblù, questa volta è proprio il caso di dirlo. Roberto, sfegatato tifoso rossoblù e uno degli operai impiegati nella realizzazione della Sardegna Arena, ha ricevuto dalla sua fidanzata un bellissimo regalo nella vigilia di San Valentino. Con l’aiuto dell’ex
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Cuore rossoblù, questa volta è proprio il caso di dirlo. Roberto, sfegatato tifoso rossoblù e uno degli operai impiegati nella realizzazione della Sardegna Arena, ha ricevuto dalla sua fidanzata un bellissimo regalo nella vigilia di San Valentino.
Con l’aiuto dell’ex difensore rossoblù Beppe Tomassini, nei panni questa volta di un riuscitissimo “Dottor Stranamore”, Roberto è stato prelevato a sorpresa e portato alla Sardegna Arena dove ad attenderlo, oltre a una Sardegna Arena a sua completa disposizione, c’era la sua dolce metà.
Toccanti e commoventi le parole della giovane che ricorda come per Roberto l’aver lavorato nella realizzazione del nuovo stadio del Cagliari sia stato «un momento emozionante di rinascita e opportunità».
Due cuori, unico amore | San Valentino
Carla, il suo fidanzato Roberto e una sorpresa… speciale! ❤️?Buon #SanValentino, rossoblù ?
Posted by Cagliari Calcio on Wednesday, 14 February 2018
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Sardegna, davvero “terra emersa più antica”? La verità spiegata dal paleontologo Daniel Zoboli

La bellezza della Sardegna sta anche nella sua lunga e complessa storia geologica, ma ridurla alla frase “prima terra emersa” è un errore.
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Sul web capita spesso di leggere che “la Sardegna è una delle terre emerse più antiche”. In realtà, è una semplificazione che può generare confusione, soprattutto per chi non ha conoscenze di geologia.
La Sardegna che conosciamo oggi è in realtà un mosaico di grandi “pezzi” di crosta terrestre, spostati e modellati nei millenni da fenomeni geologici complessi: piegamenti, intrusioni di rocce granitiche, erosioni, coperture di sedimenti e colate vulcaniche. Questo processo è iniziato centinaia di milioni di anni fa, con fasi in cui la terra si sollevava e si abbassava, alternando periodi in cui era coperta dal mare ad altri in cui emergeva.
Le rocce più antiche dell’isola risalgono a oltre mezzo miliardo di anni fa, quando alcune zone erano già emerse per brevi periodi, come dimostrano certi sedimenti continentali e rocce vulcaniche presenti oggi in aree come il Sulcis-Iglesiente e il Sarrabus. Ma dopo ogni fase di emersione, l’isola (o meglio, l’area che la componeva) veniva nuovamente sommersa. L’attuale assetto orografico – montagne come il Gennargentu o il Limbara – è invece molto più recente, formato solo negli ultimi milioni di anni.
In Sardegna quindi affiorano le rocce sedimentarie datate paleontologicamente più antiche d’Italia, risalenti a poco più di mezzo miliardo di anni. Ma in Europa ci sono rocce che hanno un’età molto più antica (es. Scozia), datate a oltre 3 miliardi di anni fa. L’isola inoltre, intesa nella sua forma attuale, non è stata tra le prime terre emerse e le montagne sarde sono di formazione recente e non sono “emerse” prima di altre zone più basse.
La bellezza della Sardegna sta anche nella sua lunga e complessa storia geologica, ma ridurla alla frase “prima terra emersa” è un errore.

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