Maxi operazione antidroga stamane a Cagliari ad opera degli agenti della Squadra Mobile coordinati dal dirigente Marco Basile.

Nel corso dell’operazione denominata “Colombi e Sparvieri” e attuata nel quartiere San Michele in una palazzina di via Premuda, sono state arrestate undici persone. Quattro le persone destinatarie di misure di custodia cautelare in carcere:

• Michael Lattuca di Alghero;

• Gabriel Loddo, 40 anni di Cagliari;

• Simone Vacca, 24 anni di Cagliari;

• Wilson palla, 29 anni di Cagliari.

Sei invece le persone destinatarie di misura cautelare ai domiciliari:

• Gionata Bonu, 29 anni di Cagliari,

• Marcello Congiu, 42 anni di Cagliari;

• Emanuele Lecca, 25 anni di Elmas,

• Jessica Mulas, 30 anni di Cagliari;

• Massimo Mura, 27 anni di Cagliari;

• Melania Picci, 21 anni di Cagliari.

Per Alessio Benito Sanna, 20 anni di Cagliari,invece, obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L’operazione è stata portata a termine dopo lunghe indagini iniziate nel 2016 che hanno portato alla luce un’attività consolidata e organizzata che controllava lo spaccio della droga nel quartiere di San Michele e in particolare nell’area di via Premuda. L’attività illecita è stata documentata mediante telecamere di videosorveglianza. Lo spaccio, il confezionamento della droga  e la vendita avveniva in abitazioni che il Comune di Cagliari aveva dato loro in concessione tramite graduatoria. Erano 150/200 ogni giorno le cessioni di droga ai clienti. Fondamentale l’attività delle vedette che avevano il compito di accogliere gli spacciatori nel cortile dello stabile e di avvisare circa un’eventuale presenza della polizia. Nel corso dell’operazione e delle perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati 24 chili di hashish, 400 grammi di cocaina, 3 chili di marijuana, una pistola e 20.000 euro in contanti ritenuti proventi dello spaccio.

Al vertice dell’associazione c’erano Simone Vacca e Wilson Palla, quest’ultimo già protagonista il 24 ottobre scorso di un inseguimento da parte della polizia terminato con la sua auto, una Smart, finita fuori strada. All’interno dell’auto gli agenti avevano poi rinvenuto 7 chili di hashish e 18mila euro in contanti.

Un lungo viaggio intercontinentale, da Cagliari a Cincinnati, ha segnato la speranza di vita per un bambino statunitense di appena un anno, affetto da una rara patologia genetica. Protagoniste di questa storia sono un’unità di cellule staminali da sangue cordonale, prelevata in Sardegna e utilizzata con successo per un trapianto salvavita negli Stati Uniti.

Il prelievo, come riporta il quotidiano L’Unione Sarda, è avvenuto lo scorso aprile presso la Banca del Sangue Cordonale (BSC) dell’Arnas Brotzu, guidata dal dottor Mauro Carta. L’unità è stata spedita al Centro Trapianti di Cincinnati, dove è stata impiegata nel trattamento del piccolo paziente. L’intervento, reso possibile grazie alla collaborazione tra la struttura cagliaritana e il registro americano NMDP (National Marrow Donor Program), è stato coordinato con il supporto del Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR).

La donazione, frutto della generosità di una famiglia sarda, ha avuto un esito positivo, senza complicanze rilevanti nel decorso post-operatorio. Un gesto semplice ma straordinario, che ha permesso di trasformare quello che spesso viene scartato – il sangue contenuto nel cordone ombelicale – in una risorsa preziosa per la medicina. Le cellule staminali ematopoietiche contenute nel cordone ombelicale rappresentano oggi una valida opzione per il trattamento di numerose patologie, in particolare nel campo dell’onco-ematologia pediatrica.