Il Cagliari si prende meritatamente i tre punti ai danni della Spal nella ventitreesima giornata di campionato: 2-0 firmato dai gol di Luca Cigarini e Marco Sau, con un gol per tempo. Nella pratica non vi è mai stata storia: i ragazzi di Lopez hanno condotto la gara dal primo all’ultimo minuto senza mai rischiare nulla in fase difensiva, ed anzi manovrando con facilità e tranquillità grazie ad un Cigarini formato super in regia e a Joao Pedro e Barella utilissimi al suo fianco. Nel secondo tempo gli ospiti hanno provato a reagire ma sempre con una certa debolezza di fondo che potrebbe costare caro al tecnico Leonardo Semplici. Ora il Cagliari fa un balzo importante in classifica arrivando al tredicesimo posto, con un vantaggio di sette punti ai danni della stessa Spal, terz’ultima.

Diego Lopez dà fiducia ad Andreolli in difesa e conferma Castan al posto dello squalificato Pisacane. C’è Farìas in fase avanzata, con Ionita che lascia il proprio ruolo a Joao Pedro. Prima della gara minuto di raccoglimento in ricordo dell’ex commissario tecnico della Nazionale Azeglio Vicini, quindi calcio d’avvio a favore del Cagliari che si fa notare molto vivace con un Farìas confusionario sì ma propositivo. Al 3′ un calcio d’angolo di Cigarini viene spizzato male da Pavoletti, poi Farìas non raccoglie la palla spedita verso il fondo. Quattro minuti più tardi c’è un contatto leggero in area tra Mattiello e Faragò, l’arbitro decide di ammonire il giocatore ospite per simulazione. Farìas e Pavoletti vengono murati al limite da Cionek e Vicari, Andreolli sbroglia una situazione non facile nel confronto con Antenucci dopo un errore in disimpegno di Castan. Il brasiliano devia una bordata al volo di Antenucci, la Spal inizia a prendere confidenza nel momento in cui i rossoblù rallentano i ritmi e tengono male le posizioni in campo, subendo i contropiede dei biancocelesti. Al 27′ occasionissima per il Cagliari: cross di Padoin dalla sinistra, Faragò pennella una palombella di testa e Meret deve armarsi di tutto il suo talento per evitare lo svantaggio. Al 34′ però la gara si sblocca e la firma è ancora di Luca Cigarini, sua staffilata dai 25 metri che picchia sul palo e si infila alle spalle di Meret: Cagliari in vantaggio per 1-0. Il cross di Faragò non viene toccato da Pavoletti in taglio dentro l’area, quindi non accade più nulla fino alla fine dei tre minuti di recupero che l’arbitro Massa ordina a causa di diverse perdite di tempo durante l’intera frazione. I rossoblù vanno negli spogliatoi in vantaggio sull’1-0, confermando le buone sensazioni mostrate durante i 45 minuti.

Rientro in campo di grande vitalità per il Cagliari che nel giro di due minuti va vicino al raddoppio: prima un uno-due tra Cigarini e Padoin viene spazzato con difficoltà dalla difesa ferrarese; quindi sugli sviluppi di un angolo, Meret respinge miracolosamente il colpo di testa di Ceppitelli prima che i compagni possano liberare l’area. La Spal tenta di dare una svolta alla propria gara aumentando la pressione sui difensori cagliaritani, ma senza successo; Cigarini invece cerca la doppietta personale con una nuova staffilata che si fionda alta sopra la traversa. Kurtic permette la prima occasione per gli ospiti al 56′, un destro dalla distanza che non impensierisce Cragno. Al 62′ il Cagliari raddoppia: azione in velocità di Cigarini per Farìas, assist in mezzo per Joao Pedro che insacca alle spalle di Meret. Poco dopo l’arbitro Massa annulla il gol per una posizione di fuorigioco abbastanza netta di Farìas in occasione dell’assist. Al 75′ Sau rileva Farìas (ricoperto dai fischi), quindi Floccari con un colpo di testa rischia di andar vicino all’1-1. Poco dopo però i rossoblù decidono di chiudere la gara: punizione dalla destra di Joao Pedro, spizzata di Ceppitelli per Castan che di tacco serve Sau, facile per Pattolino superare Meret da posizione favorevole. Bello schema della Spal che porta Paloschi a tu per tu con Cragno, il portiere cagliaritano è una saracinesca e lo blocca. Al 92′ Ionita fallisce una clamorosa occasione con la porta spalancata, dunque Cragno si guadagna gli applausi quotidiani con una bella parata sul tiro a giro di Antenucci. La gara si chiude sul 2-0 dopo cinque minuti di recupero.

TABELLINO.

Cagliari: Cragno (6.5), Andreolli (6.5), Ceppitelli (6.5), Castan (7); Faragò (6.5), Joao Pedro (6.5) (al 81′ Ionita sv), Cigarini (7), Barella (6.5) (al 87′ Dessena sv), Padoin (6.5); Farias (6) (al 75′ Sau 6.5), Pavoletti (6). All Lopez (6.5)

Spal: Meret, Cionek, Vicari (al 82′ Schiattarella), Felipe, Mattiello (al 59′ Costa), Kurtic, Viviani (al 68′ Paloschi), Lazzari, Mattiello, Antenucci, Floccari. All. Semplici.

Arbitro: Davide Massa di Imperia. Assistenti: Alberto Tegoni e Lorenzo Manganelli

Gol: Cigarini (34′), Sau (78′)

Ammoniti: Mattiello (7′), Cigarini (8′), Barella (16′), Joao Pedro (24′), Vicari (57′), Sau (85′), Castan (91′)

Note: recupero 3′ e 5′

Una fotografia suggestiva, che sembra uscita da un film fantasy, arriva dal cuore della Gallura e ci ricorda, ancora una volta, quanto la natura sarda sia maestra nel creare opere d’arte senza tempo. A pochi passi da Aggius, nella collina di Monte Longu, si staglia una enorme roccia di granito che, grazie all’azione combinata di vento e millenni, ha assunto una forma sorprendente: quella di un teschio umano.

Foto di Graziano Vannini

L’incredibile scatto porta la firma di Graziano Vannini, che è riuscito a catturare con rara sensibilità la potenza simbolica di questo volto di pietra. La formazione si trova nella suggestiva Valle della Luna — nota anche come Piana dei Grandi Sassi — un’area dominata da rocce granitiche modellate nel tempo e da un’atmosfera quasi irreale, che ha reso questo luogo celebre anche come rifugio degli hippie negli anni ’70 e ’80.

Ma Monte Longu non è solo natura scolpita: tra le sue alture si trovano anche i resti archeologici del nuraghe Monti Longu, testimoni dell’antichissima storia dell’isola. Un luogo dove mito, geologia e memoria si intrecciano in un silenzio eterno. Una visita qui significa immergersi in uno scenario lunare, dove ogni roccia racconta una storia e ogni tramonto tinge di mistero le sagome scolpite dal tempo. E chissà quanti altri volti, animali o creature immaginarie si nascondono ancora tra le pieghe granitiche di questa terra antica.