Sardi famosi: Maria Carta, una delle voci più belle di sempre in Sardegna
Grazie alla sua passione canti e racconti orali isolani non sono andati perduti. La cultura sarda le deve tantissimo. È stata una voce ed una bandiera dell’intera Sardegna; una voce importante e rassicurante per tutti i sardi ovunque nel mondo: una persona semplice e di valore che merita di essere ricordata per la sua esemplarità.
Sardi famosi: Maria Carta, una delle voci più belle di sempre in Sardegna.
Grazie alla sua passione canti e racconti orali isolani non sono andati perduti. La cultura sarda le deve tantissimo. I meriti di Maria Carta sono noti a tutto il popolo sardo anche perché ha contribuito a dare una nuova dignità alla lingua sarda, proponendola alla vasta platea nazionale ed internazionale, come strumento di confronto e di avvicinamento culturale e sociale.
È stata una voce ed una bandiera dell’intera Sardegna; una voce importante e rassicurante per tutti i sardi ovunque nel mondo: una persona semplice e di valore che merita di essere ricordata per la sua esemplarità.
Maria Carta è nata a Siligo (Sassari) il 24 giugno 1934, da una famiglia di lavoratori. Ha passato l’infanzia, come ogni bambino della sua condizione, aiutando nel lavoro la famiglia, ma anche prestando attenzione vivacissima alle tradizioni della sua gente. Fin da bambina quindi ha appreso, insieme con le fatiche e la durezza dell’esistenza, la cultura e i canti della sua terra, che ha cominciato a produrre nell’ambito della tradizione più attenta.
Maria Carta univa ad un temperamento forte una sensibilità profonda e delle particolari capacità vocali: doti che hanno fatto di lei un’autentica artista. Il passaggio da riproduttrice dei canti tradizionali ad interprete finissima è stata una tappa obbligata del suo itinerario artistico che l’ha spinta ad allargare il settore delle ricerche direttamente sul campo, anche nelle regioni della Sardegna limitrofe a quella in cui è nata e dove ha passato l’infanzia (Barbagia, Gallura, Campidano), raccogliendo una grande quantità di canti-alcuni dei quali sarebbero altrimenti andati perduti che sono entrati a far parte del suo repertorio.
È proprio sul metodo di raccolta dei canti che è stata incaricata di tenere un corso come professore a contatto presso l’Università di Bologna nell’anno accademico 1990/1991.
Queste sue esperienze sono state apprezzate oltre che in Italia (manifestazioni promosse dal Teatro alla Scala di Milano nel 1991, concerti a Caracalla per il teatro dell’Opera di Roma nel 1992, anche in tutto il mondo dove ha portato i canti della sua terra: dal Festival di Avignone (1980) alla cattedrale di St. Patrick di New York (1987), dalla cattedrale di St. Mary di S. Francisco (1988), da Philadelfia all’America Latina. Ha portato i suoi canti anche nei paesi dell’Est esibendosi nelle sedi teatrali più prestigiose tra cui al teatro Bolshoj di Mosca ( 1975). Ga svolto attività teatrale e cinematografica, e ha recitato in grandi riproduzioni tra cui “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli, “Il Padrino, parte seconda” di Francis Ford Coppola, e numerosi altri.
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