(VIDEO) Chef Cannavacciuolo a Cabras fra muggini e fornelli. Questa sera in TV la puntata di “O’ Mare mio” fa tappa in Sardegna

“Eja, Sardegna arriviamo!”. Lo chef Antonino Cannavacciuolo porta la sua trasmissione “‘O mare mio” in Sardegna. Nelle acque dello stagno di Cabras, e fra i fornelli di un ristorante della zona, il cuoco napoletano omaggia la cucina di mare della
“Eja, Sardegna arriviamo!”. Lo chef Antonino Cannavacciuolo porta la sua trasmissione “‘O mare mio” in Sardegna. Nelle acque dello stagno di Cabras, e fra i fornelli di un ristorante della zona, il cuoco napoletano omaggia la cucina di mare della nostra Isola nella puntata di stasera.
L’appuntamento è per le 21,25 sul canale Nove. Cannavacciuolo, con la preziosa compagnia dei pescatori e dei ristoratori locali, farà un viaggio fra le ricette e le tradizione della cucina di mare della Sardegna.
Nel video, un assaggio della puntata girata lo scorso novembre.
Eja, Sardegna arriviamo! Solcate #OmareMio con Antonino Cannavacciuolo, domenica alle 21.25. ⛵??
Posted by NOVE on Wednesday, 24 January 2018
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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

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