Stasera su Canale 5 la storia di Emanuela Loi, la poliziotta di Sestu uccisa nell’attentato a Borsellino

Un film intenso, senza scene apocalittiche di inseguimenti, o effetti speciali. Una storia semplice che offre il ritratto onesto di una ragazza degli anni ’90, entrata in polizia quasi per caso. È stata la scelta di far parte della scorta
Un film intenso, senza scene apocalittiche di inseguimenti, o effetti speciali. Una storia semplice che offre il ritratto onesto di una ragazza degli anni ’90, entrata in polizia quasi per caso. È stata la scelta di far parte della scorta di Borsellino, per lei, a fare la differenza.
“La scelta”, questo il titolo della fiction dedicata alla poliziotta di Sestu, andrà in onda questa sera su Canale 5 alle 21.10. Cento minuti per raccontare il breve periodo della vita di Emanuela Loi, che inizia col suo ingresso in polizia e termina quando l’attentato contro il giudice Borsellino, il 19 luglio 1992 in via D’Amelio a Palermo, pone fine alla sua vita. Sceneggiato da Graziano Diana di evidenti origini sarde, e diretto da Stefano Mordini, ha offerto un ritratto di Emanuela Loi commovente in quanto profondamente sincero.
Non una poliziotta arrabbiata col mondo, che vuole fare la dura, con atteggiamenti e postura maschili, come spesso vengono descritte le donne che combattono la mafia. Ma una di noi, una ventenne degli anni ’90, i capelli raccolti nell’elastico di spugna nero, le espadrillas ai piedi, il “pandino” rosso targato CA, regalato dal padre rigorosamente chiamato “Babbo”, e il desiderio di trovare un lavoro sicuro. Per questo Emanuela entra in polizia, non una vera motivazione, lei avrebbe voluto insegnare, ma il caso la porta a intraprendere un’altra carriera. A Palermo, dove viene trasferita quasi subito, si ambienta presto, divide l’appartamento con due conterranee, stringe amicizie, va al mare, fa lunghe telefonate con il fidanzato.
«Questo film restituisce la vera immagine di Emanuela – aveva detto la Claudia, sorella di Emanuela, il giorno della proiezione in anteprima del film – una ragazza normale, che aveva molta paura ma la affrontava ogni giorno, Greta ha reso giustizia alla memoria di mia sorella». Claudia da quando sua sorella è scomparsa, ormai più di 25 anni fa, partecipa a numerose iniziative per mantenerne vivo il ricordo e per contribuire a trasmettere ai giovani il valore delle scelte di legalità e onestà, proprio come aveva fatto Emanuela a costo della sua stessa vita. «Mia sorella sognava la famiglia, desiderava dei bambini e diceva sempre che prima o poi sarebbe tornata in Sardegna», racconta Claudia,«però amava il suo lavoro, voleva proseguire la carriera, infatti stava studiando per un concorso, ho ancora il suo libro a casa».

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