Cagliari, “Casa pulita”, “Brava come la mamma!”: ritorna la polemica, d’altronde mai sopita, sui giochi da maschio-giochi da femmina

Ritorna la polemica, d’altronde mai sopita, sui giochi da maschio-giochi da femmina. Che la questione possa far infuriare alcuni o lasciare indifferenti altri, di certo non può non far riflettere. Ci troviamo in negozio di giocattoli del centro di Cagliari:
Ritorna la polemica, d’altronde mai sopita, sui giochi da maschio-giochi da femmina. Che la questione possa far infuriare alcuni o lasciare indifferenti altri, di certo non può non far riflettere.
Ci troviamo in negozio di giocattoli del centro di Cagliari: la foto è stata scattata da un’utente Facebook che, con intelligenza e validissime argomentazioni a riguardo ha fatto il suo commento. Inutile dire che nel giro di poche ore sia diventata virale. A voi, lettori, la vostra riflessione a riguardo.
“Anno del Signore 2018, negozio di giocattoli in centro a Cagliari. “Casa pulita” “Brava come la mamma!” Ma che bellezza! E c’è pure il mini sgrassatore! Ci lamentiamo che siamo sottopagate rispetto agli uomini, ancora c’è chi storce il naso quando si chiede la declinazione dei mestieri o delle cariche al femminile (io ad esempio per molti continuo a essere il curatore, o il consulente, eppure sono donna, non si vede?) e chi storce il naso in fondo sguazza nella comodità di continuare a declinare le parole e quindi la realtà, solo al maschile. Le parole sono importanti, come sono importanti i giochi e gli esempi.
Che poi è importantissimo saper passare lo straccio e aiutare la mamma nella vita, come è altrettanto importante insegnare a un figlio a lavare i piatti e a rifarsi il letto, giusto? E quel “come la mamma” poi, come se il destino di pulitrice da nobel per una bambina fosse il più bell’esempio da imitare. Propongo di lasciare quel gioco a prendere polvere nello scaffale e magari di occuparci tutti di altro, tipo di allevare bambine consapevoli, sognatrici, scienziate, filosofe, insegnanti, assistenti, lettrici, musiciste, alleviamo le donne del futuro, che per passare uno straccio ci vogliono dieci minuti ma per liberarci di questo ciarpame non basteranno infiniti secoli ancora”.

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