Maltrattamenti e morti sospette nella casa di riposo per anziani a Nuoro: 5 anni di reclusione alla direttrice
Maltrattamenti e morti sospette nella casa di riposo per anziani a Nuoro: 5 anni di reclusione alla direttrice. Cinque anni di reclusione per Rosanna Serra e per Gian Luigi Masala, direttrice e presidente della casa di riposo di Nuoro,
Maltrattamenti e morti sospette nella casa di riposo per anziani a Nuoro: 5 anni di reclusione alla direttrice.
Cinque anni di reclusione per Rosanna Serra e per Gian Luigi Masala, direttrice e presidente della casa di riposo di Nuoro, imputati di abbandono di incapace, somministrazione di farmaci scaduti e omicidio colposo. Questa la condanna della Corte d’Assise di Nuoro che ha confermato la richiesta di pena del Pm Giorgio Bocciarelli per la direttrice, mentre ha inflitto una condanna meno severa per Masala, per cui il Pm aveva sollecitato sette anni dopo avergli contestato anche la recidiva. Nella casa di riposo di via Aosta si erano registrati diversi casi di maltrattamenti agli anziani, fino ad alcune morti sospette. I legali dei due imputati ricorreranno in appello.
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Oristano, violenze fisiche e psicologiche verso anziani inermi: la Polizia chiude l’ospizio-lager. Arrestata la titolare
La Procura di Oristano ha disposto la chiusura di una casa di riposo per anziani di Silì, frazione di Oristano, per maltrattamenti, minacce e violenze sia fisiche che psicologiche. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Squadra mobile della città giudicale la casa alloggio Villa Rosina si configurava come un vero e proprio luogo degli orrori per i malcapitati ospiti. La titolare, Loretta Turnu, di 59 anni è finita agli arresti domiciliari.
Piedi schiacciati, pollici premuti sugli occhi, percosse al seno e in altre parti del corpo: queste le violenze fisiche perpetrate durante la notte dalla Turnu ai danni degli anziani. Ma oltre alle violenze fisiche e a quelle verbali, i pazienti più “riottosi” venivano regolarmente sedati. In tre casi la somministrazione di abbondanti dosi di sedativo hanno portato la struttura a richiedere l’invio di un’ambulanza del 118.
Le indagini, coordinate dal capo della squadra Mobile Samuele Cabizzosu, sono scattate nella primavera del 2017, ma i fatti incriminati risalgono già al 2015. A smascherare ciò che avveniva nella casa di riposo – che tra l’altro ospitava quasi il doppio delle persone che avrebbe potuto ospitare – sono state le cimici sistemate dagli agenti dopo la denuncia di una tirocinante che dopo due giorni di prova era scappata per raccontare tutto alla Polizia.
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