Sardegna ancora protagonista in TV. Stavolta ad attingere dalle innumerevoli bellezze dell’Isola è la trasmissione Rai “Kilimangiaro“, condotta dall’ex vee jay Camila Raznovich. Il programma, in onda domani alle 15,30 su Rai Tre, descriverà l’incantevole Stintino.

Stintino parteciperà al concorso interno alla trasmissione della Raznovich, “Il borgo dei borghi“. Situato nella punta nord-occidentale della Sardegna, e affacciato di fronte all’isola dell’Asinara, Stintino concorrerà al concorso televisivo forte delle sue meravigliose spiagge, prima fra tutte l a bellissima lingua di sabbia de La Pelosa.

Il nome Stintino deriva dalla particolare conformazione delle due insenature che la circondano, e che conferiscono alla zona la forma di un intestino. Da qui, e dalla traduzione nel dialetto locale della parola (che diventa “li tintini”), il passo è breve.

La sua fondazione risale, si racconterà nella puntata di domani, al 1835, in seguito al trasferimento dall’Asinara, di 45 famiglie, sfrattate per far posto al carcere. Ma la storia di quel lembo di terra che ora ospita è il paese è molto più antica, e i primi insediamenti umani risalgono addirittura all’epoca pre-nuragica.

Se dici pane carasau dici Sardegna: questo pane unico nel suo genere è senza dubbio uno dei prodotti gastronomici sardi più conosciuti e amati nel mondo.

Composto di pochissimi ingredienti, semola di grano duro, acqua, sale e lievito, richiede una preparazione molto laboriosa e complessa, fatta di tanti piccoli gesti e tempistiche da rispettare.

Ma perché si chiama “Pane carasau”? Un nome sicuramente esotico per chi non è sardo, ma le cui origini non sono ben note anche tra molte persone residenti nell’Isola.

Questa denominazione deriva dal verbo “carasare”, che in sardo barbaricino significa tostare. La procedura di preparazione richiede infatti che i dischi di pane, una volta cotti, vengano rimessi in forno una seconda volta per essere dorati e quindi tostati. Non a caso il pane carasau ben cotto presenta striature scure derivanti dalla tostatura.