Giochi per bambini disabili e non. Inaugurata l’area ludica inclusiva al Parco di Terramaini

Da oggi, anche a Cagliari i bambini con disabilità motorie potranno divertirsi e giocare insieme ai piccoli normodotati. È stato infatti inaugurato stamane, alla presenza di tanti bambini festanti, il primo parco giochi inclusivo della città senza barriere architettoniche, all’interno del
Da oggi, anche a Cagliari i bambini con disabilità motorie potranno divertirsi e giocare insieme ai piccoli normodotati. È stato infatti inaugurato stamane, alla presenza di tanti bambini festanti, il primo parco giochi inclusivo della città senza barriere architettoniche, all’interno del parco di Terramaini.
Giochi dotati di particolari accorgimenti che permettono di essere utilizzati da tutti i bimbi. Gli attrezzi ludici sono stati acquistati grazie alla collaborazione con la onlus “Give Him a Chance” che, tramite la campagna di raccolta fondi “Gioco anch’io” sul sito Buonacausa.org, ha ricevuto donazioni pari a circa 18.000 euro.

Questa cifra ha permesso l’acquisto di un’altalena “Grenoble” per carrozzine, una giostra “Carosello”, un gioco a molla “Green Car”, un’altalena “Giamaica” a 2 posti con 1 seggiolino piano e 1 seggiolino ad amaca e un “Percorso per un sorriso”. Installati anche tre pannelli ludici “Labirinto”, “Xilofono” e “Auto”.

Durante la cerimonia di apertura, è arrivata anche la Befana, che ha raccontato la sua storia e distribuito dolci per tutti i piccoli presenti. E poi, zucchero filato a volontà. Al taglio del nastro erano presenti anche l’assessore comunale al Verde pubblico Paolo Frau e il presidente della Municipalità di Pirri Paolo Secci.

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“Il lavoro è principio di progresso sociale”: a Sant’Efisio il messaggio del sindaco Zedda tra fede e diritti

Ma il messaggio del primo cittadino non si è fermato alla sola dimensione spirituale e identitaria dell’evento. In linea con il significato del Primo Maggio, Zedda ha voluto evidenziare anche il valore sociale della giornata: “Il mio pensiero va inoltre a chi non ha un’occupazione, a chi ha smesso di cercare lavoro, a chi lotta per avere riconosciuti i propri diritti e la parità retributiva, alle tante morti bianche. Il lavoro deve essere stabile, sicuro e ben remunerato. Il lavoro è principio di indipendenza e progresso sociale.”
La città si è stretta oggi attorno al suo Santo più amato per celebrare la 369ª edizione della Festa di Sant’Efisio, una delle processioni religiose più suggestive e partecipate della Sardegna e d’Italia. In un caleidoscopio di colori, tra traccas addobbate, costumi tradizionali e canti sacri, migliaia di fedeli hanno accompagnato il simulacro del Santo lungo le vie del centro, dando il via al pellegrinaggio che condurrà il martire guerriero fino a Nora, come da voto secolare fatto dalla città nel 1656 per invocarne la protezione contro la peste.
Alla cerimonia ha partecipato anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che ha voluto rivolgere un pensiero speciale alla cittadinanza in occasione del Primo Maggio, giornata che quest’anno coincide con la grande festa religiosa: “Buon Sant’Efisio, buon Primo Maggio. In questo giorno speciale per la nostra città e la Sardegna, ringrazio l’Arcivescovo, l’Arciconfraternita del Gonfalone, i devoti, i fedeli, le comunità isolane per aver partecipato a questa festa di popolo, i dipendenti del Comune e tutte le persone coinvolte nella manifestazione.”
Ma il messaggio del primo cittadino non si è fermato alla sola dimensione spirituale e identitaria dell’evento. In linea con il significato del Primo Maggio, Zedda ha voluto evidenziare anche il valore sociale della giornata: “Il mio pensiero va inoltre a chi non ha un’occupazione, a chi ha smesso di cercare lavoro, a chi lotta per avere riconosciuti i propri diritti e la parità retributiva, alle tante morti bianche. Il lavoro deve essere stabile, sicuro e ben remunerato. Il lavoro è principio di indipendenza e progresso sociale.”
La Festa di Sant’Efisio si conferma così non solo come un rito di profonda devozione popolare, ma anche come un momento di riflessione collettiva sull’identità, la solidarietà e le sfide contemporanee della società sarda. Un appuntamento che, anno dopo anno, continua a unire fede e impegno civile, tradizione e futuro.
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