Storie di ex: Massimiliano Allegri, il toscanaccio che a Cagliari visse due volte
Avversari sì, nemici mai…sarà un po’ questa la filosofia con cui, sabato prossimo, il Cagliari e Massimiliano Allegri si guarderanno negli occhi, provando a superarsi. D’altronde, in passato, tra i rossoblù e l’attuale tecnico della Juve, attesa alla Sardegna Arena
Avversari sì, nemici mai…sarà un po’ questa la filosofia con cui, sabato prossimo, il Cagliari e Massimiliano Allegri si guarderanno negli occhi, provando a superarsi. D’altronde, in passato, tra i rossoblù e l’attuale tecnico della Juve, attesa alla Sardegna Arena per la sfida della prima giornata di ritorno di Serie A, c’è stata una vera e propria storia d’amore, una storia d’amore divisa in due atti e sceneggiata con cura da Massimo Cellino.
Fu proprio l’ex presidentissimo, infatti, a portare (per ben due volte) Allegri a Cagliari. La prima risale al 1993, anno in cui Cellino acquistò l’allora promettente centrocampista livornese dal Pescara per un bel pacco di miliardi.
Talentuoso interno dal potenziale mai compiutamente espresso, nel suo paio di stagioni con indosso la maglia rossoblù, “Acciughina” mise in fila 46 presenze e appena 4 reti, non riuscendo a imporsi come avrebbe voluto e potuto. A suo sfavore giocarono (soprattutto) la poca propensione al sacrificio e la mancanza di continuità, difetti che il simpatico Max, giunto in Sardegna con la scomoda etichetta di erede di Francescoli, accompagnava a una esuberanza e a una faccia tosta da vero toscanaccio. Del lato (fin troppo) scanzonato del giovane Allegri era ben a conoscenza Bruno Giorgi, a cui, una volta, saputo che sarebbe finito nuovamente in panchina per non far prendere gol alla squadra, il linguacciuto “Acciughina” rispose con una battuta fulminea delle sue: «Mister, ma che faccio il portiere?».
Terminata la sua avventura da calciatore nell’Isola nel 1995, Max tornò a Cagliari in veste di allenatore nell’estate del 2008. A volerlo fu, come detto, ancora Cellino, che, a distanza di quasi tre lustri, si trovò di fronte un uomo maturo e un tecnico preparato.
Nessuno si sorprese perciò quando, dopo un disastroso inizio (cinque sconfitte nelle prime cinque partite), il Cagliari targato Allegri, all’esordio da tecnico in Serie A, chiuse il campionato con una brillante salvezza. In quella bella stagione, peraltro, i rossoblù si resero protagonisti di una splendida impresa, la vittoria per 3-2 a Torino contro la Juventus, battuta anche l’anno dopo al Sant’Elia con quel memorabile 2-0 firmato Nenè e Matri che resta l’ultimo successo dei rossoblù contro i bianconeri.
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