Un frutteto nel cuore di Cagliari: piantati 32 alberi di nespole e agrumi tra via Salvator Rosa e via Biasi

Nei prossimi mesi realizzeremo numerosi interventi che accresceranno ancora il patrimonio verde della città, contribuendo a creare bellezza e decoro nei quartieri. Ad annunciarlo l’assessore alla Cultura e al Verde pubblico del Comune di Cagliari Paolo Frau. Il primo intervento
Nei prossimi mesi realizzeremo numerosi interventi che accresceranno ancora il patrimonio verde della città, contribuendo a creare bellezza e decoro nei quartieri. Ad annunciarlo l’assessore alla Cultura e al Verde pubblico del Comune di Cagliari Paolo Frau.
Il primo intervento è partito questa mattina e riguarda un’area incolta di 1000 metri quadri all’angolo tra via Biasi e via Salvator Rosa. Non piante ornamentali ma alberi da frutto. Protetto da un filare di 18 ulivi, che fungerà da frangivento, nascerà un frutteto composto da 24 agrumi (aranci, mandarini, limoni, pompelmi) e da 8 nespoli.
I frutti saranno a disposizione dei cittadini e in particolare di chi ha più bisogno. Oggi, 2 gennaio, è iniziata la messa a dimora degli ulivi. Nei prossimi giorni si proseguirà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA