Quartu “dichiara guerra” ai botti e ai petardi fino al 7 gennaio con un’ordinanza del sindaco

«Con un’ ordinanza, ho disposto il divieto di far esploder petardi e/o esplosivi simili in tutte le aree pubbliche e private tra le ore 23 del 24 dicembre 2017 e le ore 24 del 07/01/2018». A comunicarlo è il sindaco
«Con un’ ordinanza, ho disposto il divieto di far esploder petardi e/o esplosivi simili in tutte le aree pubbliche e private tra le ore 23 del 24 dicembre 2017 e le ore 24 del 07/01/2018». A comunicarlo è il sindaco di Quartu Sant’Elena Stefano Delunas, che dice così un no secco e deciso ai consueti quanto discussi botti di capodanno.
«Il provvedimento – spiega – intende tutelare le persone anziane, che spesso si trovano a trascorrere da sole tali festività, i bambini e i cardiopatici, ma anche gli animali domestici, particolarmente sensibili ai botti».
«La stessa ordinanza – ha poi aggiunto – vieta di consumare e di introdurre bottiglie in vetro in occasione di spettacoli o altri eventi di qualsiasi natura che comportino affollamento di pubblico».

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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

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